Europa e Italia, spinte dalla Nato, vanno avanti sull’aumento delle spese militari. Ma la decisione spacca il governo Draghi e irrita non poco Papa Francesco.

Durissime le parole di Bergoglio: “Io mi sono vergognato quando ho letto che un gruppo di Stati si sono compromessi a spendere il 2 per cento del Pil per l'acquisto di armi come risposta a questo che sta accadendo. Pazzi”, il j'accuse del Santo Padre.

Lo fa mentre Mario Draghi da Bruxelles conferma “l’impegno” preso con la Nato sulle maggiori risorse da investire nella difesa, pur sottolineando la necessità di cercare “assolutamente e disperatamente” la pace.

Il problema per Draghi non sta tanto nel Papa quando nel dibattito apertosi in seno al governo, con il Movimento 5 Stelle che diventa una vera e propria spina nel fianco dell’esecutivo. “Non potremmo fare altro che votare contro, l’aumento delle spese militari non è una priorità, l’urgenza in questo momento riguarda famiglie e imprese, da proteggere dalla crisi”, annuncia Giuseppe Conte. Cadrà il governo? “Ognuno farà le sue scelte”. Ma in realtà sul tema gli stessi pentastellati sono divisi al loro interno e i pontieri sono già al lavoro con l’esecutivo per trovare un compromesso.

Favorevole all’aumento delle spese militari Fdi, unico partito di opposizione che ha già depositato un odg in cui si chiede il rispetto dell’impegno ad impiegare il 2% del Pil per la difesa.

Il segretario Pd Enrico Letta si dice “convinto che parlando e discutendo si troveranno le soluzioni”. Francesco Boccia, pur comprendendo l'appello del Papa, ricorda: “Noi abbiamo la responsabilità istituzionale e quindi laica di prendere le decisioni più efficaci. Rafforzare la difesa significa garantire libertà e democrazia”.

Anche il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè avverte: "Nessuno vuole togliere il pane agli italiani per comprare più fucili ma avere forze armate efficienti che consentano all'Italia di essere credibile e sedersi da protagonista ai tavoli internazionali”.

“La vera risposta – è invece il ragionamento del Papa – non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un'altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo, non facendo vedere i denti”. 

(Unioneonline/L)

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