Almerina Mascarello è la prima persona italiana a cui è stata impiantata la mano bionica che percepisce il contatto con gli oggetti.

L'intervento è stato realizzato nell'estate del 2016 al Policlinico Gemelli di Roma, e i risultati della sperimentazione saranno presto pubblicati su una rivista scientifica internazionale.

La Mascarello vive in Veneto, ha perso la mano sinistra in un incidente."È come se avessi di nuovo la mano", ha commentato in un'intervista alla Bbc. "Sono finalmente in grado di fare cose che prima erano difficili, come vestirmi, indossare scarpe: mi sento completa".

A realizzare la mano hi tech - già impiantata, in una versione più obsoleta, su un uomo danese nel 2014 - è stato il gruppo di Silvestro Micera, della Scuola Superiore Sant'Anna e del Politecnico di Losanna.

La prima mano hi tech aveva però un'attrezzatura sensoriale e informatica troppo grande per poter uscire dal laboratorio. Ora sta in uno zainetto, così Almerina è diventata la prima donna al mondo a poter uscire con la mano bionica.

COME FUNZIONA - La protesi ha dei sensori che rilevano informazioni sulla consistenza di un oggetto, segnali inviati a un computer nello zaino che li converte in un linguaggio che il cervello è in grado di comprendere. Le informazioni vengono trasmesse al cervello con piccoli elettrodi impiantati nei nervi della parte superiore del bracio. Così la mano bionica restituisce il senso del tatto. Infatti almerina - bendata - nei test era in grado di dire se l'oggetto che stava toccando fosse duro o morbido. La donna ha utilizzato l'impianto sei mesi, ora le è stato tolto. L'obiettivo è rendere la tecnologia utilizzabile clinicamente, miniaturizzandone l'elettronica. Quello dello zainetto è solo un passaggio intermedio, perfettamente riuscito stando all'esperienza della Mascarello.

(Unioneonline/L)
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