Prima perde il bimbo che portava in grembo per via di un aborto spontaneo, poi muore. Il dispiacere e la tragedia, con tanto di inchiesta aperta dalla procura di Milano nei confronti di tre ginecologici dell'Humanitas.

Una donna di 40 anni è morta dissanguata perché, secondo l'accusa, i medici non le hanno subito asportato l'utero che le avevano perforato per errore durante il raschiamento di routine.

Le hanno fatto trasfusioni di sangue ma non l'immediata isterectomia, che si dovrebbe fare in questi casi e che avrebbe salvato la vita alla donna.

I fatti risalgono ad aprile: il pm Mauro Clerici, titolare dell'inchiesta per omicidio colposo nata dalla denuncia del compagno della 40enne, ha chiesto il rinvio a giudizio dei tre ginecologi.

I FATTI - La donna, che ha già una figlia di quattro anni, rimane nuovamente incinta. La gravidanza si complica, e porta ad un aborto precoce e spontaneo alla nona settimana. Come da prassi quando si perde un bimbo in questo modo, dopo qualche giorno la donna - su consiglio della ginecologa - si reca all'Humanitas per il raschiamento. Si tratta di un intervento chirurgico in anestesia generale che si esegue in day hospital: pochi rischi, tra cui - anche se è raro - la perforazione dell'utero.

E così è stato. La perforazione causa una importante emorragia che i tre medici non riescono a gestire: avrebbero dovuto asportare l'utero al massimo in mezz'ora, invece di procedere con le trasfusioni. Quando capiscono che bisogna procedere con la isterectomia (l'asportazione dell'utero appunto) è già troppo tardi, Così un banale intervento chirurgico si trasmorma in tragedia.

L'udienza preliminare del procedimento a carico dei tre ginecologi prende il via il prossimo 10 dicembre davanti al gup Roberto Crepaldi. Il compagno e la figlia della vittima sono le parti offese, assistiti dagli avvocati Antonio Ferrari e Sergio Vitale.

LE SCUSE - L'Humanitas di Rozzano in una nota esprime "il proprio forte e sincero rammarico per quanto accaduto, nonostante tutti gli sforzi profusi".

E mette nero su bianco la propria ricostruzione della vicenda: "La paziente è stata sottoposta a un intervento chirurgico di natura ginecologica. Durante l'intervento si è manifestata una seria complicanza cui è seguita un'improvvisa emorragia. A nulla sono valsi tutti gli interventi messi in atto dall'equipe chirurgica e il coinvolgimento di tutte le risorse professionali e tecnologiche di Humanitas".

(Unioneonline/L)
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