Nelle prime ore dopo l'incendio alla Eco X, nei pressi di Pomezia (Roma) sono stati registrati nell'aria valori di diossina 700 volte superiori la soglia di rischio per la salute.

Lo ha reso noto l'Arpa del Lazio in una nota.

Le rilevazioni effettuate dall'agenzia venerdì e sabato scorso (5 e 6 maggio), quando è divampato il rogo, hanno infatti rilevato una concentrazione di diossine e furani di 77,5 picogrammi per metro cubo (secondo l'Organizzazione mondiale della salute il limite è di 0,1).

Secondo l'Arpa, invece, stanno tornando alla normalità i valori relativi al Pm10: mercoledì 10 maggio la concentrazione era di 28 microgrammi per metro cubo sulla Via Pontina Vecchia e di 23 microgrammi per metro cubo a Pomezia.

I risultati delle analisi dell'aria sono stati commentati dal sindaco Fabio Fucci: "I dati di concentrazione delle diossine e degli altri inquinanti il 5 e 6 maggio nei pressi dell'incendio confermano le preoccupazioni che dalle prime ore ci hanno visto al lavoro in collaborazione con i vigili del fuoco, la Asl e l'Arpa Lazio".

Ha poi rassicurato la cittadinanza dichiarando: "Le iniziative intraprese in questi giorni con le ordinanze sindacali che impongono limiti e divieti nelle vicinanze del capannone andato in fiamme hanno consentito di tutelare la salute dei residenti. L'attenzione resta però alta".

Intanto la procura di Velletri ha aperto un'inchiesta sul'amministratore unico della società Antonio Buongiovanni indagato per incendio e inquinamento colposo.

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