Lutto nel mondo dell'arte e della cultura. È morto Philippe Daverio.

Lo ha reso noto la regista e direttrice del Franco Parenti Andrée Ruth Shammah.

70 anni, nato in Francia a Mulhouse, da padre italiano e madre alsaziana, è stato storico dell'arte, saggista, ma anche personaggio televisivo. La sua, aveva raccontato, è stata un'educazione "ottocentesca", pur senza laurearsi: "Io non sono dottore perché non mi sono laureato, ero iscritto alla Bocconi nel 1968-1969, in quegli anni si andava all'università per studiare e non per laurearsi".

Dopo aver aperto due gallerie a Milano e New York, aveva allestito diverse mostre. Ma ha dato un contributo anche alla politica: al Comune di Milano è stato assessore con le deleghe alla Cultura, al Tempo Libero, all'Educazione e alle Relazioni Internazionali negli anni Novanta.

Un paio di anni fa si è parlato molto di lui in Sardegna. Nel corso di una puntata di "Piazza Pulita" su La7 aveva fatto un paragone tra gli arabi più "primitivi" e i "pastori della Gallura". Affermazione che aveva sollevato numerose polemiche.

IL MINISTRO - "Intellettuale di straordinaria umanità, un capace divulgatore della cultura, uno storico dell'arte sensibile e raffinato. Con sagacia e passione, ha accompagnato le italiane e gli italiani nell'affascinante scoperta delle architetture, dei paesaggi, dell'espressione creativa, degli artisti, delle fonti del nostro patrimonio culturale. Tutto questo era Philippe Daverio, un uomo di cui ho sempre apprezzato la grande intelligenza e lo spirito critico e che già manca a tutti noi". Queste le parole di Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo.

(Unioneonline/s.s.)
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