Imponeva la minigonna alle borsiste, l'ex giudice torna agli arresti
Adesso rischia il processo: a suo carico accuse di maltrattamenti, estorsione e anche minaccia al premier Giuseppe ContePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il Tribunale del Riesame di Bari ha deciso che l'ex giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo deve tornare agli arresti domiciliari per i presunti casi di maltrattamento su quattro donne, tre ex borsiste e una ricercatrice della sua Scuola di Formazione, "Diritto e scienza".
Secondo l'accusa, Bellomo imponeva alle allieve di indossare tacchi e minigonne, le invitava a sottoporsi a diete per perdere peso, a ricorrere alla chirurgia estetica e in generale a fare quello che diceva lui per avere più possibilità di diventare magistrato.
Avrebbe anche compiuto un tentativo di estorsione nei confronti di un'altra ex corsista, per averla costretta a lasciare il lavoro in una emittente locale.
Bellomo è stato arrestato il 20 luglio dell'anno scorso su disposizione della magistratura barese e ha trascorso 20 giorni agli arresti domiciliari. La misura era poi stata revocata e i reati riqualificati: ora però rischia il processo perché la Procura di Bari, l'aggiunto Roberto Rossi e la pm Daniela Chimienti, ne hanno chiesto il rinvio a giudizio per i reati originariamente contestati di maltrattamenti ed estorsione.
C'è anche a suo carico un'accusa di calunnia e minaccia nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, all'epoca vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, e di Concetta Plantamura, ex componente della commissione disciplinare chiamata a pronunciarsi su Bellomo quando nel 2017 fu sottoposto a procedimento disciplinare, poi destituito.
(Unioneonline/D)