Il Tribunale del Riesame di Bari ha deciso che l'ex giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo deve tornare agli arresti domiciliari per i presunti casi di maltrattamento su quattro donne, tre ex borsiste e una ricercatrice della sua Scuola di Formazione, "Diritto e scienza".

Secondo l'accusa, Bellomo imponeva alle allieve di indossare tacchi e minigonne, le invitava a sottoporsi a diete per perdere peso, a ricorrere alla chirurgia estetica e in generale a fare quello che diceva lui per avere più possibilità di diventare magistrato.

Avrebbe anche compiuto un tentativo di estorsione nei confronti di un'altra ex corsista, per averla costretta a lasciare il lavoro in una emittente locale.

Bellomo è stato arrestato il 20 luglio dell'anno scorso su disposizione della magistratura barese e ha trascorso 20 giorni agli arresti domiciliari. La misura era poi stata revocata e i reati riqualificati: ora però rischia il processo perché la Procura di Bari, l'aggiunto Roberto Rossi e la pm Daniela Chimienti, ne hanno chiesto il rinvio a giudizio per i reati originariamente contestati di maltrattamenti ed estorsione.

C'è anche a suo carico un'accusa di calunnia e minaccia nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, all'epoca vicepresidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, e di Concetta Plantamura, ex componente della commissione disciplinare chiamata a pronunciarsi su Bellomo quando nel 2017 fu sottoposto a procedimento disciplinare, poi destituito.

(Unioneonline/D)
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