Le polemiche scoppiate a livello locale e nazionale attorno al caso dei 200 bambini stranieri esclusi dalla mensa scolastica di Lodi hanno costretto il sindaco leghista Sara Casanova a correggere il regolamento comunale, rendendo le norme più elastiche.

"Grazie alle linee-guida introdotte - spiega il primo cittadino lodigiano - si troverà una soluzione concreta e ragionevole alle criticità emerse, senza creare disagio alle famiglie, tantomeno ai bambini".

Quanto al clamore suscitato dalla vicenda Sara Casanova si difende negando di aver fatto retromarcia sui principi e puntando il dito contro i media: "In questi giorni un'informazione scorretta e spesso strumentalizzata ha trasformato senza motivo e ingiustamente quello di Lodi in un caso di discriminazione. (…) Lodi non si fa nessuna discriminazione. I bambini, siano essi italiani o extracomunitari, non solo possono, ma dall'inizio dell'anno scolastico stanno già mangiando nelle mense, da cui nessuno li ha mai esclusi. Quanti hanno scelto liberamente di non avvalersi del servizio mensa e di portare invece il pasto da casa lo hanno fatto in piena autonomia".

Di diverso parere i genitori dei bambini coinvolti nel caso e parte della comunità cittadina, uniti nel sottolineare il lato discriminatorio della normativa, per cui le famiglie extra europee prive dei documenti che attestino di non avere proprietà o redditi all'estero si sono viste classificare nella fascia di reddito più alta e hanno dovuto rinunciare al servizio mensa per i propri figli.

Ora, però, le domande di agevolazione per le prestazioni sociali verranno esaminate una a una, dando alle famiglie il tempo di recuperare la documentazione patrimoniale nei paesi d'origine - operazione non sempre facile e rapida - mentre resta in vigore l'esenzione per i cittadini extra europei aventi lo status di rifugiati politici e per coloro che provengono da Paesi in stato di guerra.

(Unioneonline/b.m.)

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