Una lite per 600 euro di vestiti, per questo il 3 maggio Norveo Fedeli, commerciante di Viterbo, è stato barbaramente ucciso nel suo negozio, colpito ripetutamente alla testa con uno sgabello.

Per omicidio volontario e rapina è stato fermato Pang Michael Aaron, 22 anni, statunitense di origini coreane. Giovane incensurato, da due mesi e mezzo in Italia, dove era arrivato con un volo da un Paese dell'area Schengen.

I PRECEDENTI E IL MASSACRO - Il giovane, grafico pubblicitario, era stato già due volte in quel negozio prima di uccidere il commerciante.

Il 30 aprile aveva provato a pagare dei vestiti - valore di circa 600 euro - con una carta di credito risultata poi scoperta. È tornato due giorni dopo, il 2 maggio, ma la carta era stata bloccata. Di qui sarebbe probabilmente nata una discussione, tanto che il titolare del negozio aveva parlato anche con i familiari dell'episodio, senza denunciarlo alle forze dell'ordine.

Certo Fedeli non immaginava che il giovane sarebbe tornato il giorno dopo - il 3 maggio appunto - e lo avrebbe massacrato. Aaron è tornato, c'è stata una lita e, al termine di una breve colluttazione, ha colpito ripetutamente il commerciante alla testa con uno sgabello.

Fedeli è morto poco dopo, l'assassino gli ha sottratto il portafogli, ha rubato alcuni vestiti e, dopo essersi cambiato gli abiti, è uscito dal negozio con una busta al piede, probabilmente per coprire la scarpa insanguinata.

Aaron è stato incastrato dalle telecamere di videosorveglianza e da due carabinieri che lo avevano visto il giorno prima dell'omicidio e lo hanno riconosciuto nel fermo immagine delle telecamere in cui si vede il giovane uscire dal negozio. Fermato, aveva sulle mani i segni della colluttazione. Nella camera del B&B in cui alloggiava sono stati trovati i soldi e i documenti sottratti alla vittima, vestiti sporchi di sangue, la carta di credito con cui aveva tentato gli acquisti e la scarpa sporca di sangue.

(Unioneonline/L)
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