A mesi di distanza dalla fuga di Igor il russo, al secolo Norbert Feher - il killer serbo che lo scorso aprile ha ucciso il barista Davide Fabbri a Budrio (Bologna) e Valerio Verri, una guardia pesca volontaria che lo aveva fermato per un controllo - ci sono importanti novità nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla procura di Bologna.

Secondo indiscrezioni di stampa, sarebbero stati messi sotto indagine alcuni contatti che l'uomo si era creato nella zona del Ferrarese - dove per mesi decine di uomini delle forze dell'ordine lo hanno cercato, invano - e che potrebbero averlo aiutato a nascondersi e, forse, a fuggire all'estero.

Nel dettaglio ci sarebbero dieci persone tenute sotto controllo dai pm, di cui cinque accusate di favoreggiamento perché sospettate di aver in qualche modo favorito o coperto la latitanza.

Piccoli criminali italiani e stranieri dediti a furti, ricettazione e spaccio di basso livello, legati a diversi campi nomadi nell'area della provincia di Ferrara.

"Non so nulla a riguardo. Noi abbiamo sempre affermato che ci potessero essere dei complici o dei fiancheggiatori e abbiamo inoltrato diverse segnalazioni alla Procura", ha detto, interpellato in merito, l'avvocato Giorgio Bacchelli, legale della vedova Fabbri, Maria Sirica.

AVVISTATO SUL FRECCIABIANCA: "FALSO ALLARME" - Falso allarme per l'avvistamento di Igor il russo su un treno Frecciabianca partito da Bologna. All'altezza di Rimini hanno fatto irruzione sul convoglio carabinieri e uomini della polizia. La persona sospettata era in realtà un uomo di nazionalità italiana originario della provincia di Napoli. Ad avvertire le forze dell'ordine un maresciallo dell'Arma.

(Redazione Online/F)

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