Una folla commossa è raccolta dalle prime ore della mattina attorno alla chiesa parrocchiale di Paladina, centro di 4mila abitanti alle porte di Bergamo, per l'ultimo saluto a Felice Gimondi, il campione di ciclismo morto d'infarto in mare, venerdì pomeriggio a Giardini Naxos, a 76 anni.

Il feretro dell'ex ciclista è giunto sabato notte notte dalla Sicilia ed è stato collocato nella chiesetta adiacente la chiesa parrocchiale, dove questa mattina si svolgono i funerali.

Presente tantissima gente, appassionati, amici, colleghi tra cui Francesco Moser, Beppe Saronni, Paolo Salvoldelli, Moreno Argentin, Giambattista Baronchelli. All'arrivo della salma nella chiesa c'è stato un lungo applauso.

Ieri grande commozione alla camera ardente, aperta dalle 7 e subito un susseguirsi di visite da parte di amici, fans e semplici cittadini che hanno voluto rendere onore a un campione che ha reso grande con le sue vittorie anche la terra bergamasca.

Per lui Bergamo è già pronta a costruire un monumento, come confermato dal sindaco, Giorgio Gori: "Sono convinto che onorare Gimondi, per Bergamo, voglia dire di più che celebrarne la grandezza sportiva. Felice Gimondi ha rappresentato la migliore sintesi dei valori della nostra terra, quelli nei quali vogliamo ancora oggi ritrovarci e che desideriamo che i nostri figli facciano loro e tramandino".

Un'immagine dalla camera ardente (Ansa)
Un'immagine dalla camera ardente (Ansa)
Un'immagine dalla camera ardente (Ansa)

Toccanti anche le parole di Norma Gimondi, la figlia di Felice, che ha scritto una dolce lettera al papà, come faceva da bambina: "Il tuo cuore grande e forte non ha retto e ora sei qui su questo tavolo, in questa stanza gelida. Vorrei poterti dire: alzati papà, ci sono tanti che fanno il tifo per te. Ci sono gli amici di sempre, i 'gimondiani' che sono ancora qui ad acclamarti e ci siamo anche noi: io, mamma e Federica che vogliamo vederti ancora una volta sorridere".

Alla camera ardente del campione hanno sfilato campioni di oggi e di ieri come Vittorio Adorni, Paolo Savoldelli e Ivan Gotti, e i suoi fratelli Giuseppe, detto Pinuccio, il maggiore che abita ad Almenno San Salvatore, e Alessio, il più giovane, che abita ad Almè, oltre al nipote Massimo, classe 1971, l'ultimo della dinastia dei Gimondi in sella.

In visita anche Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio: "È stato il primo campione del mio immaginario", le sua parole commosse.

Tre paesi hanno proclamato il lutto cittadino con bandiere a mezz'asta: Sedrina, Almè e Paladina. Si tratta, nell'ordine, del Comune dove Gimondi era nato e aveva trascorso l'infanzia e dei due dove aveva poi abitato.

A celebrare i funerali il parroco di Paladina, don Vittorio Rossi, e monsignor Mansueto Callioni, parroco di Almè e guida spirituale della famiglia Gimondi.

(Unioneonline/v.l.)
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