Svolta nel caso della morte di Laura Tortella.

La 91enne era stata trovata senza vita nel 2017 nella sua casa nell'Astigiano ma il suo decesso era stato subito archiviato come naturale.

Eppure, nel 2020, se n’era tornato a parlare perché il figlio Gianni Ghiotti, 55 anni, ex operaio di Piovà Massaia, si era presentato dai carabinieri dicendo che era stato lui a soffocare con un cuscino la madre, anziana e gravemente malata, per mettere fine alle sue sofferenze.

In primo grado un gip del tribunale di Asti lo aveva assolto giudicandone il racconto non credibile: «Ha raccontato - scriveva il giudice - qualcosa di cui è intimamente convinto ma che non corrisponde alla realtà dei fatti».

Oggi invece l’uomo è stato condannato dalla Corte d'appello, a Torino, a sei anni e sette mesi di reclusione.

«Attendiamo le motivazioni della sentenza - commenta l'avvocato difensore, Marco Dapino - per valutare l'opportunità di presentare un eventuale ricorso per Cassazione. Avendo i giudici ritenuto di credere alla confessione dell'imputato hanno comunque considerato tutte le particolarità del caso, condannando lo stesso alla pena più bassa possibile in base alla legge».

Laura Tortella era in preda a una gravissima forma di osteoporosi che la costringeva all'immobilità; movimenti anche minimi bastavano per provocarle delle fratture. 

(Unioneonline/D)

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