Il pm Fabio Di Vizio ha chiesto l'ergastolo davanti alla Corte di assise di Firenze per Bernardino Lai, il 75enne originario di Cagliari imputato dell'omicidio di Fulvio Dolfi, 62 anni. 

L’uomo, vicino di casa di Lai, è stato trovato ucciso con 22 coltellate il 16 luglio dell’anno scorso nella sua abitazione di Firenze, in via Rocca Tedalda, zona sud della città. Nella casa furono trovati segni di lotta, gli arredi rovesciati e danneggiati nelle stanze: Dolfi, secondo una ricostruzione, tentò di difendersi e reagì a chi poi lo uccise con efferatezza.

Per il pm il killer fu Lai e c’è anche l'aggravante della crudeltà per le sevizie inferte alla vittima: di qui la richiesta della massima pena.

“NON L’HO UCCISO” – Il sardo si dichiara innocente: le tracce del suo sangue trovate nell’appartamento di Dolfi, ha detto, erano riconducibili a ferite che si era procurato in un incidente domestico. Quindi ha ammesso di essere andato la mattina nella casa del vicino ma di non averlo ucciso. Il processo era stato istruito con giudizio immediato per l'evidenza delle prove dell'accusa.

La difesa, avvocato Letizia Franceschi, ha evidenziato lacune nella parte accusatoria: "La colpevolezza del mio assistito non è stata provata nel processo - ha spiegato -. Non venne ritrovata l'arma del delitto, manca il movente per l'omicidio, non è stata definita l'ora del decesso o dell'aggressione mortale se non su un ampio arco temporale che va dalle 14 circa della domenica alle 12 del lunedì successivo".

La difesa ha chiesto dunque l'assoluzione per Lai "se non si ha l'assoluta certezza che sia stato lui l'omicida e permanga anche un solo dubbio ragionevole che l'imputato sia innocente".
Prossima udienza il 13 luglio, con repliche delle parti, poi camera di consiglio della corte di assise, presidente Raffaele D'Isa, per la sentenza.

(Unioneonline/D)

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