Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese risponde alla Camera dei Deputati sulla gestione da parte del Viminale della guerriglia a Roma nel drammatico 9 ottobre scorso.

L'irruzione nella sede della Cgil è stato "il momento più drammatico", ha scandito il ministro nell’informativa a Montecitorio, "che ha turbato l'opinione pubblica per la violenza dell'azione distruttiva e lo sfregio alla democrazia. Un momento durato 8 angoscianti minuti, che ha avuto il suo apice tra le 17.32, quando i manifestanti irrompono nella sede sindacale, e le 17.35, quando le forze di polizia riprendono il controllo della situazione e liberano i locali". 

 "Nell'immediatezza dei fatti ho chiesto al capo della polizia una dettagliata ricostruzione delle evidenti criticità che, occorre riconoscerlo, hanno contrassegnato la gestione dell'ordine pubblico di quelle ore. E' palese – ammette l’ex prefetto – che non si sia riusciti a contenere tutti i propositi criminali da cui era mossa la parte violenta dei manifestanti, specie quella istigata da elementi più politicizzati". Il "deficit di sicurezza” c’è stato, determinato dalla “situazione che ha superato ogni ragionevole previsione" e che non deve "più ripetersi".

“NESSUNA STRATEGIA DELLA TENSIONE” – La titolare del Viminale respinge però al mittente le accuse (sollevate dalla presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni) di aver fomentato una presunta “strategia della tensione”: c’è stata una lettura politica, dice, "che tende ad accreditare la tesi di un disegno assecondato da comportamenti delle forze dell'ordine”, ma “devo respingere fermamente questa lettura", perché "insinua il dubbio che le forze della polizia si prestino ad essere strumento di oscure finalità politiche. E' un'ingiusta accusa, che getta un'ombra inaccettabile sull'operato delle forze dell’ordine". 

VERSO IL G20 – "In questo periodo la protesta ha investito minacciosamente ogni ambito facendo emergere nuovi soggetti da tutelare e nuovi obiettivi sensibili da proteggere", ha aggiunto, sottolineando il "carattere sfidante della protesta, intenzionata a non fermarsi". Per il ministro "non si può in alcun modo abbassare la guardia" e bisogna "mantenere massima l’attenzione per garantire che non sia turbata la tranquillità nazionale". 

Ora, ha continuato, "ci attende un periodo ancora molto impegnativo che peraltro vedrà a fine ottobre lo svolgimento del G20". Non tutto è andato male, però: "E' da considerare prezioso l'apporto informativo volto a considerare ogni pericolo e indirizzare attività di mediazioni che hanno dimostrato l'efficacia nell'abbassare la tensione e decongestionare la piazza". 

L'obiettivo "che dobbiamo prefiggerci è guidare il Paese fuori dalla pandemia senza che le effervescenze delle conflittualità producano traumi o ferite profondi - ha proseguito -. L'andamento delle manifestazioni dell'ultimo fine settimana induce a mantenere massima l'attenzione affinché non sia turbata la tranquillità della comunità nazionale. Lo strumento per garantire questo è il doveroso equilibrio tra il diritto di manifestare il dissenso e la tutela dei diritti e le libertà dei cittadini". 

LO SCIOPERO DI TRIESTE – Quanto alla manifestazione dei portuali di Trieste Lamorgese ha parlato di "caratteristiche analoghe ai fatti di Roma", ai cortei verso Palazzo Chigi e Montecitorio. "Nonostante il richiamo del prefetto di Trieste alla palese illegittimità dello sciopero, è stato attivato un presidio al varco 4", ha sottolineato Lamorgese, impedendo lo scarico e carico merci a 700 mezzi pesanti e "a fronte di tale situazione il prefetto ha indetto un comitato urgente di sicurezza in cui si è condiviso di effettuare lo sgombero. Nei momenti di maggiore tensione si è prefigurato il pericolo di degenerazione dell'ordine pubblico ed è stato necessario l'uso di idranti e lacrimogeni". 

IN UN ANNO OLTRE 5MILA PROTESTE – Lamorgese ha poi sciorinato i numeri delle manifestazioni che si sono tenute da febbraio 2020 al 18 ottobre 2021: 5.569 di cui più della metà nel 2021, e di queste 1.526 tra il 22 luglio e il 18 ottobre contro la misura del Green pass. Il 3,4% è sfociato in episodi di violenza, ossia 52 manifestazioni. "Nello stesso periodo - ha detto Lamorgese - lo sforzo di contenimento delle contestazioni di piazza ha portato all'assegnazione di 17.470 unità delle forze mobili di polizia all'autorità di pubblica sicurezza". 

(Unioneonline/D)

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