Genova, il ponte scricchiola ancora. Toti commissario per l'emergenza
Scricchiola ancora il Ponte Morandi, in particolare il moncone Est della struttura: per questo i vigili del fuoco hanno deciso di interrompere le operazioni di recupero dei beni personali dalle case evacuate.
La zona rossa ora è interdetta anche ai mezzi di soccorso, in attesa dei risultati delle verifiche, che potrebbero anche suggerire - una volta eseguite - l'abbattimento della struttura.
Intanto la Protezione civile ha individuato nel governatore ligure Giovanni Toti il commissario delegato all'emergenza.
Oggi sono state anche consegnate le prime cinque case agli sfollati, come annunciato ieri dallo stesso Giovanni Toti: si trovano nel quartiere di Bolzaneto, non molto distanti dal luogo del disastro. Le abitazioni ospiteranno 21 persone di cinque diverse famiglie. E per domani è prevista la consegna di altri sei alloggi.
Intanto il sindaco di Genova Marco Bucci ha annunciato l'erogazione agli sfollati di contributi per l'affitto fino a 900 euro
L'INCHIESTA - Mentre il procuratore di Genova fa capire che per accertare le cause del crollo ci vorrà del tempo, e che potrebbero esserci anche motivazioni idrogeologiche oltre a quelle sull'instabilità della struttura, le Fiamme Gialle si sono presentate negli uffici del provveditorato delle Opere pubbliche di Genova. Dove dovrebbero acquisire anche il parere obbligatorio del provveditorato pubblicato in esclusiva da L'Espresso. Secondo il settimanale già da febbraio 2018 Autostrade e ministero delle Infrastrutture erano a conoscenza della situazione del ponte: "Almeno sette tecnici, cinque dello Stato e due di Autostrade, sapevano che la corrosione alle pile 9 e 10 aveva causato una riduzione fino al 20% dei cavi metallici interni agli stralli, i tiranti che sostenevano il ponte".
(Unioneonline/L)
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QUEL CHE RESTA DEL PONTE MORANDI: