Un milione di euro di risarcimento: questo è quanto deve sborsare Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l'omicidio di Chiara Poggi, ai familiari della vittima.

E ora, a quasi due anni da quel dicembre 2015 in cui la Cassazione ha scritto la parola fine a una vicenda cominciata il 13 agosto 2007 con il delitto, la famiglia Poggi presenta il conto.

"La pazienza è finita, siamo pronti a usare tutte le armi legali per avere il risarcimento", dichiara l'avvocato di parte civile Gian Luigi Tizzoni.

Ecco nel dettaglio quanto dovrebbe sborsare il 34enne: i giudici hanno stabilito un risarcimento di 700mila euro per i genitori di Chiara, Rita e Giuseppe, e di 300mila per Marco, fratello della vittima.

Un milione tondo tondo, a cui vanno sommate le spese legali e quelle per le numerose perizie che ci sono state nei cinque gradi di giudizio necessari a chiudere il processo. Cifra quantificata dal legale di parte civile in circa 300mila euro.

"Abbiamo aspettato pazientemente che Stasi, riconosciuto colpevole dell'omicidio di Chiara, onorasse quanto dovuto, ora la pazienza è finita", dice Gian Luigi Tizzoni.

Inoltre, continua il legale, Stasi risulta nullatenente e ha rinunciato all'eredità paterna, ma lavora come centralinista al carcere di Bollate in cui è recluso per mille euro al mese.

"Cercheremo di capire perché il carcere non ci ha avvisati - continua l'avvocato - e se parte del suo stipendio sia trattenuto per il risarcimento delle vittime e il pagamento delle spese processuali, come prevede la legge".

Intanto Stasi, prima di mettere eventualmente mano al portafoglio, attende l'esito del ricorso appena presentato alla Corte europea per i diritti umani di Strasburgo.

(Redazione Online/L)
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