Un focolaio di Covid si è sviluppato tra i lavoratori stagionali di un’azienda vitivinicola della zona di Valdobbiadene, nel Trevigiano. Una donna romena di 48 anni è morta, la sua compagna è in terapia intensiva e altri 18 sono in quarantena.

Il gruppo, interamente composto da persone non vaccinate, era arrivato in zona lo scorso 17 settembre in pullman. Erano stati assunti per la vendemmia.

L’allarme è scattato dopo il decesso della donna. Sul posto sono intervenuti i soccorritori che hanno effettuato il tampone, positivo. La vittima nei giorni scorsi, testimoniano i colleghi, aveva manifestati sintomi compatibili con il Covid per cui non era stato richiesto alcun intervento medico.

La compagna di stanza della vittima, 45 anni, è risultato positiva anch’essa al tampone ed è finita in Terapia intensiva a Treviso.

Il Dipartimento di Prevenzione ha effettuato poi i tamponi su altre 18 persone riconducibili all'azienda: 13 restanti lavoratori romeni e alte 5 persone tra titolari e dipendenti. 17 sono risultati negativi, uno positivo.

Si attende ora riscontro dal molecolare, tutti sono finiti in quarantena e saranno sottoposti ad ulteriore screening.

"Stiamo monitorando la situazione con estrema attenzione, stante anche la gravità dei casi con cui è esordito questo cluster - sottolinea il dg Francesco Benazzi -. Nel frattempo voglio ricordare a tutti che è importantissimo non sottovalutare la sintomatologia Covid e segnalare tempestivamente eventuali problemi per dar modo ai sanitari di intervenire con adeguata terapia prima possibile. Un appello va inoltre rivolto a tutte quelle comunità, Paesi dell'Est in primis, che finora hanno aderito con basse percentuali alla vaccinazioni: di Covid, e questa drammatica vicenda lo conferma, si può morire anche in età non avanzata. Vaccinarsi è fondamentale, per proteggere noi stessi e chi ci sta vicino".

(Unioneonline/L)

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