"Ho intenzione di citare come testimone, qualora si dovesse arrivare al processo in aula, anche il vescovo di Foggia".

Lo annuncia l'avvocato Michele Sodrio che difende il presunto intermediario nelle estorsioni a luci rosse ai danni del sacerdote foggiano filmato, secondo l'inchiesta, da uno dei due attuali indagati mentre aveva rapporti sessuali con lui.

Negli atti dell'inchiesta emerge che a marzo 2018, pochi giorni prima che il sacerdote denunciasse i presunti estorsori, il vescovo lo convocò dopo aver ricevuto una lettera in cui lo stesso prete veniva accusato di abusi sessuali e di aver comprato il silenzio pagando 20mila euro con i fondi della Caritas. Però al momento della denuncia il sacerdote vittima del ricatto ha dimostrato che i soldi, 11.500 euro quelli pagati, li aveva prelevati dal proprio conto e che erano stati versati in tre tranche.

Il sacerdote foggiano, a marzo 2018, risultava indagato con l'accusa di aver abusato sessualmente di una persona con problemi psichici, ossia uno dei due.

In seguito alla denuncia sporta nei confronti dei due estorsori, la Procura ha chiesto e ottenuto dal Gip l'archiviazione delle accuse a carico del sacerdote che, da indagato per violenza sessuale, è diventato vittima di una estorsione.

Nella querela contro presunti ricattatori il sacerdote disse: "Soltanto la paura per la mia incolumità fisica e morale, oltre che la vergogna e l'imbarazzo, provato per quanto accaduto nella mia sfera di intimità in ragione del mio status clericale, non mi hanno consentito di trovare il coraggio di sporgere denuncia sin dal primo momento".

(Unioneonline/F)
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