Spuntano le prime indiscrezioni su come sarà organizzata la fase due, quella in cui convivremo con il virus, che potrebbe partire dal 4 maggio, anche se ancora non è detto.

Stando a quanto apprende l'Ansa, gli esperti che dovranno fornire al governo gli indirizzi generali per la fine del lockdown stanno lavorando su riaperture differenziate per macroaree a seconda della diffusione del contagio, con un monitoraggio dopo 15 giorni per verificare la tenuta del contenimento e, in caso contrario, procedere a nuove chiusure.

L'Italia in questo caso verrebbe sostanzialmente suddivisa in 3 macroaree (nord, centro e sud): dove la diffusione del virus è maggiore, dovrebbero rimanere misure più stringenti, soprattutto per quanto riguarda la mobilità tra una zona e l'altra, sia all'interno delle macroaree sia tra una macroarea e l'altra.

In quelle dove invece il virus ha colpito in maniera meno importante si potrebbero prevedere riaperture più ampie. All'interno delle stesse macroaree, inoltre, dovrebbero essere individuate ulteriori suddivisioni tra zone a maggiore e minore diffusione.

(Unioneonline/D)
© Riproduzione riservata