Alberto Stasi si è presentato puntuale poco prima delle 14 in Tribunale a Pavia, nell’ambito della doppia convocazione per essere sentito assieme ad Andrea Sempio, unico indagato nel nuovo filone d’inchiesta sul delitto di Garlasco.

Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni, è attualmente in semilibertà. È entrato dalla porta carraia del Palazzo di giustizia, sul retro, senza scendere dalla vettura. Nei pressi del Tribunale si è visto anche Fabrizio Corona. Stasi ha risposto a tutte le domande e il suo legale, Antonio De Rensis, ha affermato che la giornata di oggi è stata «molto positiva».

Non si è presentato invece Andrea Sempio, e la sua avvocata Angela Taccia in una story sui social ha scritto “Guerra dura senza paura- We love you Cpp”, riferito al Codice di procedura penale cui si sono appellati oggi.

Sempio non si è presentato per una "carenza" nell'invito a comparire per l'interrogatorio, notificato nei giorni scorsi, "dell'avvertimento" previsto dall'articolo 375 comma 2 lettera D. Articolo che prevede che "il pubblico ministero potrà disporre a norma dell'articolo 132 l'accompagnamento coattivo in caso di mancata presentazione senza che sia stato addotto legittimo impedimento".

La mancanza di questo "avvertimento" nell'atto dei pm, secondo la difesa, comporta la nullità di quell'invito a comparire, perché è un "avvertimento ritenuto fondamentale" e che va indicato all'indagato. A questo punto, da quanto si è saputo, i pm potrebbero notificare un nuovo invito a comparire, sanando quella carenza contestata dalla difesa, oppure potrebbero ritenere che il loro atto non fosse affatto nullo e che Sempio, convocato, non si è presentato. E nell'eventualità disporre anche l'accompagnamento coattivo. Questa mossa della difesa sotto un profilo procedurale e tecnico dà il senso, comunque, della "battaglia" che i legali intendono portare avanti.

«Abbiamo deciso ieri con Andrea di fare così», ha affermato l'avvocato Massimo Lovati che con la collega Angela Taccia difende Sempio. «Ora ci attendiamo una nuova convocazione - ha aggiunto - con l'avvertimento previsto dal codice e che manca in quello ricevuto. Se poi non dovessimo presentarci ancora c'è sempre la carta del gip che potrà disporre l'accompagnamento coattivo».

«Omicidio commesso da più persone»

Tensione palpabile quindi, attorno a un appuntamento definito da alcuni "anomalo" in questa fase delle indagini, e che vede per la prima volta una precauzione diretta rispetto a una possibile fuga di notizie, con la convocazione contemporanea, appunto, di Sempio, 37 anni, e Stasi, 41. A Mestre invece viene sentito Marco Poggi, fratello di Chiara e amico di Sempio.

Dopo 18 anni il caso è stato riaperto e, tra comprensibili difficoltà tecniche per il tempo trascorso, per la prima volta ad essere in discussione è la ricostruzione di un'unica persona sulla scena dell'omicidio che ha sorpreso Chiara senza nemmeno darle il tempo di difendersi.

L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Stefano Civardi e dalle pm Valentina De Stefano e Giuliana Rizza e condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, ha preso la strada della convinzione che il delitto sia stato commesso non da una ma da più persone, tra cui Andrea Sempio, l'amico del fratello della 26enne assassinata, che secondo gli investigatori era nella villetta quando è avvenuto l’omicidio.

(Unioneonline/L)

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