Assalto al portavalori, così gli ogliastrini studiavano: i sopralluoghi prima della rapina
I viaggi fra la Sardegna e la Toscana, sempre in nave e sempre in coppie collaudatePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Al rientro da Porto Torres, Franco Piras, 45 anni, di Bari Sardo, e il suo servo pastore Francesco Palmas (45), di Jerzu, si sono fermati a Villanova Strisaili, all'altezza dell'abitazione in cui risiede Marco Sulis (36), operaio originario della frazione. Erano le 18.56 del 30 marzo, 48 ore dopo l'assalto sull'Aurelia. Una tappa intermedia nel viaggio di rientro verso Bari Sardo.
Percorso inverso, da Bari Sardo a Villanova Strisaili, è avvenuto il giorno successivo. Stessa destinazione, diverso orario (10.30). «Gli incontri sono evidentemente connessi alla comunicazione a Sulis da parte di Palmas e Piras dei controlli e delle perquisizione a cui questi ultimi erano stati sottoposti». Lo scrive sull'ordinanza di custodia cautelare di cui sono destinatari insieme ad altre otto persone il gip del Tribunale di Livorno, Antonio Del Forno.
NEL MIRINO – Fondamentale l'individuazione degli stessi Piras e Palmas nel casolare dell'amico Antonio Moni (46, originario di Orune) a Castelnuovo Val di Cecina, zona in cui nelle prime ore del mattino del giorno successivo all'assalto i carabinieri hanno effettuato un controllo in località Paganina. Lasciata la Toscana, i due uomini di Bari Sardo e Jerzu si sono imbarcati da Genova il 29 marzo. Hanno raggiunto l'Isola a bordo del traghetto Moby Aki ma ad attenderli c'erano squadre di militari che li hanno sottoposti alla prova dello stub. Non solo. Con il nulla osta del magistrato inquirente, durante la perquisizione hanno applicato una cimice ambientale sul Fiat Ducato.
LE COPPIE – I quattro ogliastrini, secondo la ricostruzione del pm di Livorno, si muovevano separatamente, in coppia di due. Con la variante del terzo complice, Renzo Cherchi (39, di Irgoli) al seguito del binomio Fois-Sulis. Nei mesi precedenti l'assalto sono state numerose le traversate per la Toscana, sempre in nave e sempre con gli stessi tandem (collaudati).