Non solo pandemia ma anche infodemia. L'Unione europea ha definito così l'enorme campagna di disinformazione che è montata nel pieno della diffusione del coronavirus.

E tra i Paesi più tartassati dalle fake news e i falsi annunci c'è l'Italia, forse perché molto più vulnerabile perché il primo Paese a entrare in lockdown.

Ottanta milioni i falsi annunci rimossi solo da Google a livello globale. Fake news potenzialmente anche killer, come quella che sollecitava a bere la candeggina.

Secondo la vicepresidente della Commissione, Vera Jurova, che con l'Alto rappresentante, Josep Borrell, si è fatta promotrice di una nuova iniziativa per approfondire la lotta alla disinformazione sui social network, i mandanti del subdolo attacco all'Europa sono stati soprattutto Cina e Russia.

Da quei Paesi sono partiti attacchi alla gestione del virus da parte dei governi europei, in una sorta di esaltazione per contrasto delle capacità dei regimi autoritari. E il sito di EUvsDisinfo, la task force del Servizio di azione esterna che conduce un costante monitoraggio, ha segnalato in più occasioni come nel mirino russo fosse finita la Lombardia, epicentro del contagio in Italia.

Bruxelles guarda a Nato e G7, e chiede alle piattaforme online di andare oltre il Codice sulla disinformazione (a cui sta aderendo la cinese TikTok), e di essere più "trasparenti", ha detto Borrell. Di "fare di più", fornendo "relazioni mensili dettagliate", evitando di percepire denaro per diffondere fake news.

(Unioneonline/D)
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