«Quando ho ucciso mia madre ero convinta al 300 per cento che lei volesse avvelenarci, ci avrei messo la mano sul fuoco. Ora, dopo tanti mesi in carcere, non sono più così sicura».

Così Silvia Zani, davanti alla Corte d’assise di Brescia, ha confessato l’omicidio della mamma Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù uccisa nella notte tra il 7 e l’8 maggio 2021. Con lei sono accusati dell’omicidio anche il fidanzato Mirto Milani e la sorella Paola Zani.

«Eravamo convinti che nostra madre volesse ucciderci. Eravamo spaventatissimi. Non so perché volesse ucciderci, forse perché ero una rompiscatole o perché volevo gestire gli immobili che abbiamo ereditato dopo la morte di mio padre in modo diverso», ha detto. Già un anno fa, quando confessò per la prima volta l’omicidio durante l’interrogatorio in carcere, Silvia Zani disse di aver agito per difendersi da un presunto piano omicidiario della madre.

Silvia ha ricostruito la sera in cui è avvenuto il delitto e ha provato a scagionare il fidanzato: «Quando è intervenuto in camera dove io soffocavo mamma e mia sorella la teneva ferma, credo che lei fosse già morta».

Ha parlato anche la sorella Paola Zani, che è scoppiata in lacrime davanti ai giudici: «Voglio chiedere scusa a tutti. A mia madre che ho ucciso, ai miei zii, a mia sorella, a mia nonna, a tutte le persone di Temù. Mi rendo conto di aver ferito tutti. Mi dispiace per tutto, in assoluto mi dispiace più di tutti per mia mamma», queste le sue parole.

Anche Milani ha confermato la versione del presunto piano omicidiario della vittima. Su quanto avvenuto quella sera, invece: «Io stesso con una siringa ho messo 30 gocce di benzodiazepine in ogni muffin e poi mi sono messo sotto il letto della camera di Paola perché Laura non sapeva che io fossi a Temù».

Poi, quando l’ex vigilessa è andata a dormire, il trio criminale si è preparato: «Allora ho iniziato ad avere i primi dubbi, ho detto che dovevamo fermarci e Silvia ha imprecato contro di me, uscendo dalla stanza e portandosi dietro Paola. Poi ho sentito un grido soffocato e nella penombra ho visto Silvia che strangolava Laura mentre Paola la teneva ferma».

(Unioneonline/L)

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