Erik Lavevaz è il nuovo presidente della Regione autonoma Valle d'Aosta.

Il Consiglio Valle lo ha eletto con 20 voti a favore su 35. Lavevaz, che è presidente dell'Union valdotaine, guida una maggioranza composta da forze autonomiste e progressiste (tra cui il Partito Democratico).

Nato il 15 febbraio 1980 e laureato in fisica delle tecnologie avanzate all'Università di Torino, è residente a Verrayes, paese di cui è stato sindaco.

La Valle d'Aosta vara dunque un nuovo governo di centro sinistra, a trazione autonomista. Dopo due anni di assenza, il Partito democratico torna in Consiglio e nell'esecutivo, come componente del Progetto civico progressista, in alleanza con i movimenti autonomisti Union Valdotaine, Stella Alpina, Alliance Valdotaine e Vallée d'Aoste Unie.

L'asse tra autonomisti e sinistra, già in essere a conclusione della precedente legislatura e rinsaldato oggi dopo un mese di trattative, ha messo all'angolo la Lega, uscita dalle elezioni del 20 e 21 settembre come il primo partito, con quasi il 24 per cento, ma rimasta isolata e senza interlocutori con cui costruire una maggioranza alternativa. L'alchimia del sistema proporzionale vecchia maniera, ancora in vigore nella regione alpina, ha sfilato dalle mani di Salvini quello che doveva essere l'ultimo tassello leghista del Nord Ovest e che invece rimane un puntino rosso in una cartina in cui sventolano tutt'intorno bandierine verdi.

Lavevaz rappresenta l'ultima generazione di dirigenti del partito autonomista valdostano e ha già annunciato di volersi lasciare alle spalle la "pesante eredità della precedente legislatura" di cui lui stesso, in qualità di presidente dell'Union Valdotaine, aveva voluto staccare la spina, andando a elezioni anticipate.

(Unioneonline/v.l.)
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