Dopo 15 settimane di calo, tornano ad aumentare i contagi in Italia: +5%. Crescita anche in Sardegna, +22%
Ma calano ancora ricoveri, ingressi in terapia intensiva e morti: “Casi destinati a crescere ancora, ma non allarmi la variante Delta. Fondamentale mettere subito in sicurezza gli over 60”
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dopo quindi settimane di calo costante, che ci hanno portati a un’incidenza a livello nazionale sotto i 9 casi settimanali ogni 100mila abitanti, tornano ad aumentare i casi di Covid in Italia.
E’ quanto emerge dal consueto monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe. Nella settimana tra il 30 giugno e il 6 luglio c’è stato un incremento del 5% dei contagi, mentre continua il calo dei ricoveri (-24,2%), degli ingressi in terapia intensiva (-30,7%) e dei decessi (-26,4%).
Sono undici le Regioni in cui i contagi sono in crescita, tra queste anche la Sardegna dove la crescita è molto più marcata, +22%. Le altre sono Abruzzo, Campania, Liguria, Lombardia, Marche, Province autonome di Trento e Bolzano, Sicilia, Toscana e Veneto. Nelle restanti Regioni il trend invece si conferma il calo.
"Sul fronte dei nuovi casi settimanali - osserva il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta -, dopo 15 settimane consecutive di discesa, si rileva un incremento del 5% rispetto alla settimana precedente, da 5.306 a 5.580. Anche l'attività di test, dopo 7 settimane di calo, registra un aumento del 15,5%, continuando tuttavia ad attestarsi su numeri troppo bassi, con conseguente sottostima dei nuovi casi e insufficiente tracciamento dei contatti".
GLI ALTRI DATI – Dalla settimana 5-11 maggio il numero di persone testate settimanalmente si è progressivamente ridotto del 60,3%, passando da 662.549 a 263.213, per poi risalire questa settimana a 303.969.
Continua la discesa dei decessi: 162 nell’ultima settimana con una media di 23 al giorno, erano 31 nella precedente.
L’occupazione di posti letto da parte di pazienti Covid si attesta al 2%, in tutte le Regioni si registrano valori inferiori al 10% e in otto Regioni non ci sono pazienti Covid in terapia intensiva.
Dal picco del 6 aprile i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 1.271 (-95,7%) e quelli in terapia intensiva da 3.743 a 187 (-95%). Le persone in isolamento domiciliare, dal picco del 28 marzo, sono passate da 540.855 a 41.121 (-94,2%).
IL TREND – Un’inversione di tendenza che deve allarmare? Non per forza, secondo Nino Cartabellotta. I contagi sono destinati a risalire ulteriormente, trascinati dalla variante Delta, ma quel che occorre fare è mettere subito in sicurezza gli over 60 non vaccinati, procedendo speditamente. “Accelerare sulle seconde dosi e strategia di chiamata attiva per coloro che ancora non si sono prenotati” e non hanno effettuato la prima, secondo il presidente della Fondazione.
VACCINI – Ma le somministrazioni sono in calo. Il 7 luglio il 59% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (35.323.440) e il 36% ha completato il ciclo vaccinale ( 21.593.307). Nell’ultima settimana si è registrata una nuova flessione delle somministrazioni che scendono del 4,1% (3.734.039), con una media mobile di 524.202 inoculazioni al giorno.
Rallentamento dovuto all’incertezza sulle dosi in arrivo e alla diffidenza nei confronti di AstraZeneca e Janssen. Sei milioni di dosi attendono di essere inoculate e giacciono nei magazzini: “La percentuale di prime dosi è in riduzione da 3 settimane consecutive con un valore che dal 74% del totale delle somministrazioni della settimana 7-13 giugno è sceso al 38% della settimana 28 giugno-4 luglio, con un calo del 49% in 3 settimane”, spiega Marco Mosti della Fondazione Gimbe.
OVER 60 – "Nel nostro Paese il tallone d'Achille della campagna vaccinale è attualmente rappresentato dagli oltre 5,75 milioni di over 60 a rischio di malattia grave privi di adeguata copertura contro la variante delta", rileva Renata Gili, responsabile ricerca dei servizi sanitari Gimbe.
Il numero di dosi consegnate è inoltre nettamente inferiore all'atteso: -14.266.090 (-50,5%) nel primo trimestre e -15.234.673 (-20%) nel secondo trimestre.
NELL’ISOLA – Si registra una performance in miglioramento sui casi attualmente positivi per 100.000 abitanti che passano da 144 a 143, ma c’è un forte un aumento – del 22% - dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente.
Fronte vaccini: in Sardegna la percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 36,1% a cui aggiungere un ulteriore 21,7% che ha ricevuto solo la prima dose, mentre il numero di over 60 che non hanno ricevuto nessun vaccino è pari al 16,3%.
Va meglio con gli over 80: il ciclo vaccinale è stato concluso dall' 83,9% a cui aggiungere un ulteriore 5,4% solo con prima dose, mentre si scende al 61% nella fascia di popolazione 70-79 anni (+25% solo con prima dose) per finire al 47,4% tra i 60-69enni a cui aggiungere un ulteriore 31,7% con la prima somministrazione.
Nell'Isola sono arrivate ieri altre scorte di Pfizer, con la consegna di 53.800 dosi che danno una boccata d'ossigeno alla campagna vaccinale che oggi allarga le maglie proprio per raggiungere gli over 60, che in nove hub dell'Isola potranno recarsi per la somministrazione senza prenotazione.
Ieri sono state inoculate 15.915 dosi, dei quali 11.775 richiami e 4.140 prime inoculazioni.
(Unioneonline/L)