Disposizioni del governo, cosa accade in caso di violazione? Il modulo
Due le ipotesi: violazione dell'articolo 650 del codice penale e autocertificazione mendacePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Cosa si rischia, a livello penale, se si violano le disposizioni relative al contrasto al coronavirus?
I reati che possono essere contestati sono diversi e si va dalla violazione dell'articolo 650 del codice penale all'accusa di autocertificazione mendace.
Nel primo caso, se si viene fermati durante uno dei numerosi controlli, "bisogna poter dimostrare che l’allontanamento dalla propria dimora è dovuto a 'comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute o rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza' - precisa Fabio Clauster, consulente legale dell'Aduc - Al di fuori di questi casi, fra i quali sembrano rientrare anche le attività sportive all’aperto, pare che possa essere contestata la fattispecie di 'Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità'".
Ma nella pratica cosa succede? "Le forze dell’ordine possono chiedere quali sono le ragioni del transito a piedi o in auto a chi è stato fermato: se il pubblico ufficiale ritiene che non si rientri in uno dei casi ammessi dal Decreto deve procedere alla identificazione del soggetto, lo deve invitare ad eleggere un domicilio presso cui ricevere le notifiche e a nominare un difensore di fiducia. Nel caso in cui l’interessato non sia in grado di fare il nome di un legale deve essere assegnato un difensore di ufficio".
Fin qui non viene applicata alcuna misura cautelare e non è previsto l'arresto.
"Il reato in questione - prosegue l'avvocato - configura una contravvenzione e non un delitto: non è pertanto una fattispecie caratterizzata da particolare gravità, ma l'eventuale contestazione non deve essere trascurata poiché in caso di condanna può essere iscritta sul certificato del casellario giudiziale. La sanzione prevista è quella dell’arresto fino a tre mesi e l’ammenda fino a 206 euro ed è dunque ammessa la cosiddetta oblazione facoltativa (rectius discrezionale). Nei mesi successivi al fatto è ben possibile che venga notificato un decreto penale di condanna con l’applicazione della sola ammenda: in questo caso è fortemente consigliabile rivolgersi in tempi brevissimi al proprio avvocato poiché il termine è di 15 giorni per valutare l’opposizione e un'eventuale richiesta di oblazione, ove ne ricorrano i presupposti".
Vale sempre la possibilità di chiedere che si svolga un vero e proprio processo per ottenere una sentenza di assoluzione.
Per quanto riguarda l'autocertificazione mendace, "nella prassi accade che le forze dell’ordine chiedano l’esibizione del modello compilato, ma non è obbligatorio esserne muniti prima di uscire di casa. La certificazione può essere resa 'seduta stante' alle autorità e se emergono delle discrepanze tra quanto dichiarato e quanto rilevato, possono procedere alla contestazione di un delitto. Le modalità di contestazione sono le stesse che abbiamo spiegato per l’art. 650 c.p.".
(Unioneonline/s.s.)