C’è grande attesa per il Consiglio dei ministri di mercoledì in cui il governo è chiamato a varare nuove misure per frenare la corsa del virus: il terzo decreto in due settimane dopo quelli del 23 e del 30 dicembre. Oggi nuovo record di contagi da inizio pandemia, e inizia a preoccupare anche il numero di decessi, mai così tanti dal 30 aprile.

Le ipotesi in campo si moltiplicano e spunta, in alternativa all’imposizione del super green pass sul lavoro, quella dell’obbligo vaccinale per i soggetti più a rischio, tutti gli over 60.

Oggi Draghi, rientrato a Roma, ha fatto il punto con il commissario Figliuolo e con i ministri Speranza, Bianchi e Brunetta in vista del Cdm, che con tutta probabilità sarà preceduto da una cabina di regia politica perché le distanze nella maggioranze restano tutte, in particolare sull’estensione del super green pass al mondo del lavoro.

SUPER GREEN PASS – L’estensione del certificato rafforzato a tutti i lavoratori pubblici e privati resta sul tavolo. Lo ha chiesto nuovamente oggi Forza Italia, ci sono però da vincere le resistenze della Lega e i dubbi di M5S e Pd, che ormai spinge sull’obbligo vaccinale.

Si potrebbe optare per il super pass imposto solo ai lavoratori pubblici o ai lavoratori che sono a contatto con il pubblico.

OBBLIGO PER I FRAGILI – A questa ipotesi non si opporrebbe la Lega, è spuntata nel corso della Conferenza delle Regioni straordinaria convocata questo pomeriggio.

"Le abbiamo provate tutte - ha scritto su Facebook il governatore ligure Giovanni Toti - ma a questo punto non resta che l'obbligo vaccinale per tutti i lavoratori e i soggetti più fragili che ancora non hanno fatto il vaccino per scelta (cosa che non vale ovviamente per chi ha validi motivi medici che glielo impediscono). Con i miei colleghi presidenti di Regione abbiamo avanzato al Governo la richiesta di intervenire al più presto per fronteggiare il picco dei contagi previsto per la fine di gennaio".

Sono 1,2 milioni gli italiani non vaccinati in questa fascia d’età, e sono quelli che più affollano ospedali e terapie intensive. I dati parlano chiaro: in terapia intensiva finiscono 526 non vaccinati over 60 su un milione contro i 33 vaccinati della stessa fascia d’età su un milione.

SMART WORKING - Maggioranza divisa anche sul lavoro agile, caldeggiato dal Movimento 5 Stelle che lo vorrebbe obbligatorio ma fortemente avversato dal ministro Brunetta. “Le norme – ha detto Brunetta che oggi ha incontrato Draghi a Palazzo Chigi – già lo consentono in caso di necessità, ma non si può tornare al lockdown del 2020”. In caso di necessità, in sostanza, aziende e amministrazioni possono ricorrere allo smart working, e non è necessario introdurre nuove misure.

Per Giuseppe Conte invece “condizione preliminare perché si possano prendere in considerazione ulteriori restrizioni è che si introduca subito il ricorso allo smart working. E' inaccettabile che l'Europa faccia massiccio ricorso a questa misura, e proprio noi che siamo stati i capofila l'abbiamo dismessa in questa fase della pandemia".

SCUOLA – Infine, il capitolo scuola, caldo vista la grande ascesa dei contagi tra i ragazzi e l’imminente ritorno in aula dopo le vacanze. Bocciata la richiesta di De Luca di ritardare il rientro di 20-30 giorni, il ministro Bianchi ha ribadito che la priorità è stare in presenza ed in sicurezza. Saranno rivisti i protocolli per evitare la dad, con un aumento del numero di contagi che la fa scattare, soprattutto per le fasce d’età più coperte dal vaccino. L’ipotesi è che scatti a quattro contagi per gli studenti con più di dodici anni, come richiesto dalle Regioni.

(Unioneonline/L)

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