Avrebbe dato fuoco al fratello per incassare la polizza dell’assicurazione sulla vita che lo vedeva tra i beneficiari.

Questa l’agghiacciante movente dietro all’omicidio di Domenico Martone, 33 anni, il cui corpo carbonizzato fu ritrovato nelle campagne di Lettere (Napoli) due settimane fa.

La svolta alle indagini è arrivata con l’arresto, eseguito dai carabinieri, del fratello maggiore della vittima, Antonio Martone, di 36 anni.

Secondo l’accusa, avrebbe dato fuoco al fratello quando questi era ancora in vita, facendo poi perdere le tracce abbandonando il luogo del delitto a piedi. Il tutto, come detto, per ottenere il rimborso assicurativo.

A orientare le ricerche in ambienti familiari alla vittima anche il fatto che Martone avesse una vita privata del tutto tranquilla, priva di qualsiasi precedente penale e di polizia.

L'identità del cadavere era stata rapidamente accertata dai militari, che avevano trovato a poche decine di metri dal cadavere l' auto della vittima con all'interno il suo green pass.

"L'analisi delle immagini di videosorveglianza pubbliche e private della zona - spiega il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso - ha permesso di ricostruire gli ultimi momenti di vita della vittima e di accertare la presenza sul luogo del delitto, in un orario compatibile con quello in cui è stato commesso l'omicidio, del fratello del deceduto, nonché di ricostruire il tragitto percorso da quest'ultimo, a piedi, successivamente all'evento delittuoso, nell'allontanarsi dal luogo dell'omicidio".

Il trentaseienne è accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione, dai motivi abbietti e dalla crudeltà, per avere dato fuoco al fratello mentre era ancora in vita. Ora l’arrestato si trova rinchiuso nel carcere napoletano di Poggioreale.

(Unioneonline/l.f.)

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