Cucchi, chiusa l'inchiesta sui "depistaggi": otto carabinieri a rischio processo
Falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia sono i reati contestati ai militari dell'ArmaLa procura di Roma ha chiuso l'indagine sui presunti depistaggi nell'ambito del caso Cucchi, il 31enne morto il 22 ottobre 2009 dopo essere stato arrestato per droga.
A rischiare il processo sono otto carabinieri, fra cui il generale Alessandro Casarsa, allora comandate del Gruppo Roma, e Lorenzo Sabatino, allora comandante del reparto operativo dei carabinieri di Roma.
Le accuse a vario titolo e a seconda delle posizioni sono per falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia.
L'avviso di conclusione delle indagini, che solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio, è stato firmato dal pm Giovanni Musarò e dal procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone.
Oltre a Casarsa e Sabatino, rischiano il processo Francesco Cavallo, all'epoca dei fatti tenente colonnello e capo ufficio del comando del Gruppo Roma; Luciano Soligo, all'epoca dei fatti maggiore dell'Arma e comandante della compagnia Roma Montesacro; Massimiliano Colombo Labriola, all'epoca dei fatti comandante della stazione di Tor Sapienza; Francesco Di Sano, all'epoca in servizio alla stazione di Tor Sapienza; Tiziano Testarmata, comandante della quarta sezione del nucleo investigativo dei Carabinieri e il carabiniere Luca De Cianni a cui è contestato il reato di falso e di calunnia.
(Unioneonline/v.l.)