Due agenti penitenziari in servizio al carcere romano di Rebibbia e una persona, già detenuta, sono stati arrestati con l'accusa di corruzione.

Gli ordini di custodia cautelare sono stati eseguiti dalla polizia al termine di un'indagine nata dall'evasione di tre albanesi e dopo il ritrovamento di un telefonino nella scarpa di un familiare in visita a un detenuto.

Secondo gli inquirenti, i poliziotti, di 47 e 46 anni - in cambio di denaro e di un altro posto di lavoro - riservavano favori al detenuto finito in manette, un siracusano di 50 anni, che risulta anche indagato per evasione poiché nel maggio 2015 non era rientrato dal permesso relativo al regime di semilibertà.

Per i magistrati, esisteva "un rapporto particolarmente confidenziale tra i due poliziotti penitenziari e il detenuto ristretto nel reparto G9 dove gli stessi prestano servizio", mentre i versamenti di denaro sono emersi dai controlli bancari sui conti correnti dei due agenti.
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