Alfredo Romeo, che ieri si è rifiutato di rispondere nel corso dell'interrogatorio di garanzia al carcere romano di Regina Coeli dove si trova rinchiuso a seguito dell'arresto per corruzione nella vicenda Consip, ha presentato una memoria difensiva in cui racconta lo scontro tra la sua azienda e la Consip dopo essere stato escluso da alcune gare.

"Romeo Gestioni" gestiva da 16 anni gli acquisti della Centrale acquisti della pubblica amministrazione e, rimasta fuori da una serie di gare, aveva presentato un esposto all'Anac, l'autorità anticorruzione, e all'Antitrust, garante della concorrenza, per denunciare alcuni "dubbi procedurali" e il sospetto di un "cartello permanente di controllo del mercato".

In questo modo, sosteneva l'imprenditore napoletano, escludendo la sua azienda e un'altra, si era causato un danno "in termini di mancato risparmio per la pubblica amministrazione da 67 milioni di euro", e chiedeva, inoltre, la verifica della correttezza delle procedure.

La Consip, nella sua risposta, aveva sostenuto che tutto fosse regolare e che, anzi, avrebbe potuto adire le vie legali a tutela della propria immagine.

Romeo però non si era arreso e aveva consegnato un esposto alla procura di Napoli, tre mesi fa, con le stesse rimostranze.
© Riproduzione riservata