È stato arrestato l'imprenditore campano Alfredo Romeo nell'ambito dell'inchiesta sul caso Consip, ovvero la "centrale" acquisti della pubblica amministrazione.

È accusato di corruzione.

La misura, eseguita a Napoli, è stata emessa dal gip del tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica.

Si tratta del filone romano dell'indagine per cui risultano indagati l'ex sottosegretario di Stato Luca Lotti (per rivelazione di segreto di ufficio e favoreggiamento, e che si è detto "tranquillissimo"), il generale dei carabinieri Tullio Del Sette e il padre dell’ex premier Matteo Renzi, Tiziano.

"Nessuno mi ha mai promesso soldi, né io ho chiesto alcunché. Ho 65 anni e non ho mai avuto un problema con la giustizia per una vita intera fino a due anni fa, quando sono stato indagato e poi archiviato dalla Procura di Genova" ha dichiarato il padre dell'ex premier.

"Gli unici soldi che spero di ottenere sono quelli del risarcimento danni per gli attacchi vergognosi che ho dovuto subire in questi mesi - ha proseguito -. Sono contento del fatto che il 16 marzo finalmente inizieranno i processi contro chi mi ha diffamato. Confermo la mia fiducia nei confronti del sistema giudiziario italiano e nella magistratura".

Questo ramo di inchiesta è legato a quella napoletana affidata al pm John Woodcock. Secondo i giudici un dirigente della Consip, Marco Gasparri, avrebbe favorito le società riconducibili a Romeo in cambio di denaro. Al centro dell’indagine delle due procure c’è la gara d’appalto, bandita nel 2014, denominata Fm4 (facility management) del valore di 2,7 miliardi di euro.

E oggi a Gasparri sono stati sequestrati beni per 100mila euro. Manager della centrale degli acquisti della pubblica amministrazione, secondo gli inquirenti era a libro paga di Romeo. Avrebbe usato il suo ruolo per dare una serie di aiuti e informazioni a quest'ultimo riguardanti le gare di appalto cui era interessato e ne avrebbe ricevuto in cambio una paga periodica di complessivi 100mila euro dal 2012 al 2016.

Inoltre, le forze dell'ordine hanno eseguito perquisizioni anche nei confronti di Italo Bocchino, ex parlamentare di An e del Pdl, coinvolto nella vicenda, e di un'altra persona, un faccendiere toscano.

Sia Bocchino sia l'imprenditore Carlo Russo sono sotto inchiesta per traffico di influenze illecite.

LA CONFESSIONE - Gasparri, interrogato nel dicembre scorso, "confessa di essere stato lui stesso di fatto - riporta l'ordinanza del gip - a costruire la partecipazione delle aziende di Romeo alle gare della Consip fornendo al Romeo le indicazioni tecniche utili per la predisposizione dell'offerta tecnica".

"Essendo io funzionario della Consip - aveva detto - e dirigente dell'ufficio che predisponeva i capitolati, sapevo esattamente come dovevano essere fatte le offerte tecniche"; Romeo, però, "aveva un ufficio tecnico inadeguato e io essendo uomo della Consip gli davo le indicazioni utili per la predisposizione dell'offerta tecnica" dato che, aveva chiarito, "sapevo esattamente come doveva essere fatta".

DI MAIO (M5S), ATTACCO A RENZI - Sul caso Consip è intervenuto Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e uomo di spicco del Movimento 5 Stelle, e ha puntato il dito contro l'ex premier Matteo Renzi. "Alfredo Romeo, l'imprenditore arrestato questa mattina, finanziava la Fondazione con cui Renzi sta girando l'Italia - ha detto - e sta facendo campagna elettorale per le primarie Pd. Forse non c'è un coinvolgimento penale diretto - ha aggiunto - ma il risvolto politico è inquietante e non da poco: suo padre e il suo braccio destro sono coinvolti in un'inchiesta e l'ex premier ha una fondazione in cui entrano i soldi da un personaggio arrestato per corruzione".

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