Cinque Stati Ue hanno dato la disponibilità ad accogliere i migranti a bordo della Sea Watch: Finlandia, Francia, Germania, Lussemburgo e Portogallo.

Il ministro degli Esteri Enzo Moavero ringrazia con un tweet pubblicato sull'account ufficiale della Farnesina: "Un forte grazie ai governi di questi Paesi e al Commissario europeo Avramopoulos per la risposta positiva per le persone a bordo della Sea Watch". Moavero poi smentisce Salvini (secondo cui la Sea Watch avrebbe dovuto riportare i migranti a Tripoli) quando dice, secco: "La Libia non è un porto sicuro, questo è un dato di fatto".

"Il no allo sbarco e la linea dura del governo iniziano a dare i primi frutti. Alcuni Paesi europei stanno confermando la disponibilità ad accogliere rapidamente gli immigrati attualmente a bordo della Sea Watch. Prima di sbloccare la situazione, però, si attendono precise garanzie su numeri, tempi e modi. Rimane vergognoso il silenzio delle autorità olandesi", sottolineano fonti del Viminale.

Salvini attacca i cinque parlamentari a bordo della nave: "Mi spiace che ci siano parlamentari di sinistra che sostengono chi infrange le leggi di uno Stato. La legge è legge, i confini di un Paese sono sacri".

È sceso a 40 il numero di naufraghi sull'imbarcazione, dopo che nella notte sono stati fatti sbarcare un undicenne e un giovane che lo accompagnava.

Matteo Salvini (Ansa)
Matteo Salvini (Ansa)
Matteo Salvini (Ansa)

L'INCHIESTA - Una motovedetta della Guardia di Finanza ha intanto raggiunto la nave per una perquisizione a bordo della Sea Watch. Carola Rackete, la comandante tedesca, sarà interrogata domani. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, giunto anche lui a Lampedusa.

"Stiamo valutando il sequestro probatorio della Sea Watch. Stiamo studiando le carte, noi facciamo il nostro lavoro e non vogliamo sostiuirci a nessuno", ha fatto sapere il procuratore.

La comandante per ora non ne vuol sapere dell'inchiesta: "Affronterò tutto con il supporto dei legali e si Sea Watch, ora voglio solo le persone a terra". E ancora: "Acqua e cibo a bordo scarseggiano, ma le maggiori difficoltà sono psicologiche. Il background dei 42 è già molto complicato e questi 15 giorni di attesa estenuante stanno peggiorando le cose. Temo che possano commettere atti di autolesionismo".

La Rackete è iscritta nel registro degli indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, violazione del codice della navigazione e resistenza a pubblico ufficiale per non aver obbedito all'ordine di fermare la nave. "Prendiamo atto", si limita a dire Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch.

Carola Rackete con i parlamentari sulla Sea Watch
Carola Rackete con i parlamentari sulla Sea Watch
Carola Rackete con i parlamentari sulla Sea Watch

"FATELI SBARCARE" - Si susseguono intanto gli appelli per far sbarcare i 42 naufraghi. L'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, Filomena Albano, ha scritto al comandante generale della Guardia costiera, Giovanni Pettorino, per verificare se è confermata la presenza di quattro minorenni non accompagnati a bordo della nave. "In caso affermativo, va applicato quanto previsto dalla legge 47/2017, che recita. 'In nessun caso può disporsi il respingimento alla frontiera di minori stranieri non accompagnati'. Ai minori va inoltre fornita un'adeguata accoglienza, vanno garantiti tutti i diritti previsti dalla legge", ammonisce.

All'attacco gli esponenti della sinistra. "L'Italia non ha una politica sull'immigrazione, gli sbarchi continuano incontrollati e si vuole costruire un caso sulla Sea Watch che sta diventando drammatico, perché in mezzo ci sono vite umane", dichiara Nicola Zingaretti.

La nave a due passi da Lampedusa (Ansa)
La nave a due passi da Lampedusa (Ansa)
La nave a due passi da Lampedusa (Ansa)

"Questi naufraghi sono assolutamente provati, vorrei che Salvini al di là della sua propaganda di cattiveria, comprendesse che non vengono da un centro termale, ma alle spalle hanno storie terribili", dichiara Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana). Che poi esprime tutta la sua "ammirazione" per Carola Rackete, che "non è una sbruffoncella".

(Unioneonline/L)

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