L'avvocato di Cesare Battisti, Davide Steccanella, ha depositato ai giudici della Corte d'assise d'appello di Milano la richiesta per il ricalcolo della pena nei confronti del suo assistito.

Nei confronti dell'ex terrorista detenuto al carcere oristanese di Massama, ha detto il legale, l'ergastolo dovrebbe essere trasformato in 30 anni di carcere che, con la considerazione di quanto già scontato, ammonta a poco meno di 21 anni.

I giudici si sono riservati la decisione, che depositeranno nei prossimi giorni.

La questione riguarda in particolare le pratiche di espulsione e il conseguente arrivo in Italia. Per Steccanella non sono stati rispettati i requisiti giuridici, nonostante lo Stato italiano abbia condotto il tutto a regola d'arte. "Per un detenuto che ha 65 anni - ha concluso - la condanna a 30 anni e all'ergastolo, anche per chi chiede che 'marcisca in galera', credo sia la stessa cosa".

Per il procuratore Antonio Lamanna, la procedura seguita è stata quella corretta: non varrebbe l'accordo di estradizione tra Italia e Brasile, considerato terzo estraneo rispetto alla Bolivia, Paese in cui Battisti è stato arrestato, ma si deve parlare di espulsione. Per l'avvocato quest'ultima non si è svolta invece nel modo previsto, tanto da renderla illegittima.

(Unioneonline/s.s.)
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