A 23 anni dalla morte di Emanuele Scieri, si apre domani il primo processo in corte d'Assise che dovrà stabilire la verità sul caso del 26enne di Siracusa e parà di leva della Folgore trovato cadavere ai piedi di una torre di prosciugamento dei paracadute il 16 agosto 1999 nella caserma Gamerra di Pisa.

Imputati due ex caporali: Alessandro Panella, 42 anni, e Luigi Zabara, 44, accusati di omicidio volontario aggravato in concorso. Un terzo ex caporale, Andrea Antico, 42 anni, ancora in servizio nell'Esercito, è stato assolto dall’accusa di concorso in omicidio lo scorso 29 novembre dal gup, dopo aver scelto il rito abbreviato.

Altri due imputati, accusati di favoreggiamento, sono stati assolti dal gup al processo con il rito abbreviato di novembre scorso: sono l'ex ufficiale Salvatore Romondia, 75 anni, e il generale Enrico Celentano, 78 anni, all'epoca dei fatti comandante della Folgore.

Scieri era stato trovato senza vita nella base militare, precipitato nel vuoto dopo essersi arrampicato sulla scaletta di una torretta di addestramento. Per anni si è pensato a un suicidio finché nel 2017 la Procura di Pisa riaprì l’inchiesta ipotizzando l’omicidio.

Secondo gli inquirenti Scieri, appena giunto a Pisa dopo il Car svolto a Firenze, rimase vittima di un atto di nonnismo nella tarda serata del 13 agosto 1999: sarebbe stato indotto a salire su una scala alta dieci metri, usata per asciugare i paracadute, da dove è precipitato “in conseguenza degli atti di violenza e minaccia in atto”. Lì fu lasciato agonizzante fino al ritrovamento, tre giorni dopo, quando era ormai morto.

Domani in aula saranno presenti anche la mamma e il fratello di Scieri che si sono costituiti parti civili. 

(Unioneonline/D)

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