È un corpo nudo, in discreto stato di conservazione e senza la testa, appartenente a una giovane donna di carnagione chiara, quello ritrovato l'altra mattina in una sacca a Occhiobello, lungo il Po, in un luogo, la curva Malcanton, dove il fiume straripò nel 1951.

È quanto trapela questa mattina e dopo l’esame autoptico dagli investigatori, che sono tornati in queste ore sul luogo della scoperta per acquisite ulteriori elementi.

A fare il ritrovamento, con i pietosi resti all’interno di un borsone, sono stati alcuni pescatori, che hanno notato l'involucro in mezzo alle pietre dell'argine e hanno chiamato i Carabinieri.

Il corpo, privo non solo della testa ma anche di parte degli arti, è stato trovato ripiegato in posizione fetale non dai pescatori, come appreso in un primo tempo, ma da un dipendente dell'agenzia interregionale per il fiume Po.

Probabilmente è stato trasportato insieme alla sacca che lo conteneva dalla corrente dell'ultima piena del fiume, quindi tra ottobre e novembre, e con l'eccezionale siccità di questi mesi è è riaffiorato, rimanendo incagliato nei massi posti anni fa a protezione dell'argine dopo l'alluvione del Polesine.

Il cadavere è stato “protetto” dalla sacca dall'aggressione dei pesci. L’autopsia ipotizza comunque una morte recente.

L'esame cadaverico è stato effettuato, fanno sapere i Carabinieri di Rovigo, nella tarda serata di ieri su disposizione della Procura. I militari stanno analizzando le segnalazioni di donne scomparse pervenute recentemente. C’è chi nei giorni scorsi ipotizzava avrebbe potuto trattarsi del corpo di Isabella Noventa o di Samira El Attar.

(Unioneonline/v.l.)

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