Riaperture dal 3 giugno, ma solo per le Regioni meno a rischio.

Lo ha detto il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia in audizione alla commissione Federalismo fiscale della Camera dei Deputati.

"L'ipotesi delle riaperture interregionali dal 3 giugno è stata già ufficializzata dal presidente del Consiglio, ma a condizione che si rispettino i dati del monitoraggio sull'epidemia.. Se una regione è ad alto rischio non può partecipare alla mobilità interregionale".

Sono tre le classi di rischio individuate dal ministero della Salute: basso, alto e moderato. Sedici regioni e le due province autonome secondo il report della scorsa settimana erano a basso rischio. Nessuna ad alto rischio, tre le osservate speciali con rischio moderato: Lombardia, Molise e Umbria, con quest'ultima che ha contestato il monitoraggio perché i casi ormai da tempo sono pochissimi.

"Abbiamo vinto la prima battaglia col virus e rimesso il paese in sicurezza. L'indice di contagiosità R0 è passato da 3,5-4 a 0,5. Da questo patrimonio ripartiamo nella fase 2", ha commentato il ministro.

Una fase 2 che "poggia sul monitoraggio quotidiano sull'andamento dell'epidemia regione per regione, un sistema molto sofisticato che funziona benissimo ed è guardato con interesse anche in altri Paesi".

Infine, ha ricordato Boccia: "Dal governo abbiamo detto alle Regioni 'potete aprire a condizione che...', non 'dovete aprire'. Ogni Regione deve assumersi le sue responsabilità".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata