Un bambino vivo "spacciato" per morto, e un enorme polverone mediatico che sta facendo discutere il mondo attorno alla campagna choc lanciata a inizio novembre dall'associazione "free-vax" Corvelva, acronimo del Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle Vaccinazioni.

L'associazione, infatti, per lanciare anche a livello internazionale la propaganda "anti-vaccinista" ha fatto ricorso ad un manifesto con la foto di un neonato pixelata sul volto e con una didascalia che lo identifica come un bambino morto in culla dopo il vaccino esavalente. Un fenomeno, a loro dire, occultato dai rapporti ufficiali.

Peccato che quel bimbo ha ormai già cinque anni ed è nella realtà il figlio del fotografo australiano Brayden Howdie, che ha pubblicamente dichiarato "è in perfetta salute, e con tutti i vaccini regolarmente somministrati". Non solo, raggiunto dalla stampa francese per un commento alla vicenda, Howdie ha dichiarato: "Ho contattato l'organizzazione per chiedere il ritiro dell'immagine, ma sino a questo momento senza successo. Sono senza parole, l'utilizzo della mia foto è illegale".

L'immagine, in particolare, sarebbe stata acquistata sulla pagina dell'agenzia fotografica Shutterstock di Howdie, dove tuttavia è chiaramente specificato, nelle regole di utilizzo delle immagini, che le stesse non possono essere utilizzate "in contesti diffamatori o ingannevoli". Non solo, fra le regole di Shutterstock è anche chiaramente indicato che i modelli non possono essere ritratti "come affetti o in cura per disturbi fisici o mentali".

La vicenda è stata ricostruita sul suo blog dal debunker – esperto nella identificazione e segnalazione di "bufale" - David Puente, che riporta una serie di screenshot tratti da una discussione su Facebook in cui alcuni utenti fanno notare la cosa.

Secondo Puente anche altre foto utilizzate da Corvelva in modo simile per i suoi manifesti anti-vaccini risulterebbero acquistate su Shutterstock.

Sempre secondo Puente, sulla sua pagina Facebook a una domanda diretta fatta da un utente sotto la foto, Corvelva avrebbe replicato ammettendo che si tratta di una foto comprata su Shutterstock e di non sapere nulla del bambino fotografato. "Se compri un'immagine non ti rilasciano il certificato di nascita del soggetto, da quanto ne sappiamo potrebbe avere 60 anni quel bimbo. Abbiamo usato un'immagine acquistata perché era improponibile inserire un cadavere su una campagna," si è giustificata l'associazione.

Un'argomentazione forse un po' deboluccia, per un'associazione così sensibile a temi di una simile importanza.

(Redazione Online/v.l.)
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