"Qui mi sento in pericolo".

Cesare Battisti scrive una lettera dal carcere di Rossano (Cosenza), dove è stato trasferito nel reparto "alta sicurezza" per scontare l'ergastolo per 4 omicidi e altri reati gravi.

A diffendere i contenuti della missiva dell'ex terrorista dei Pac è il suo legale Gianfranco Sollai: "Battisti non si vuole esporre al pericolo del terrorismo islamico che può essere rappresentato dai detenuti della sezione in cui si trova", e ricorda di essere "stato minacciato di morte nel 2004 da membri di al Qaeda", quando si trovava nel carcere di Parigi, "per avere preso posizione pubblica contro il velo islamico e l'atroce discriminazione delle donne", e una seconda volta nel 2015 "per aver criticato l'operato dell'Isis in Siria".

Battisti rivela anche che da marzo sta scrivendo un libro "che tratta la carneficina del Rojava".

L'avvocato definisce "assurdo" il trasferimento di Battisti e parla di "trattamento non consono al suo reale stato e ulteriormente penalizzante".

(Unioneonline/L)
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