L'aereo di Stato con a bordo i feretri dell'ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere che gli faceva da scorta Vittorio Iacovacci, uccisi in un agguato in Congo, è atterrato ieri in tarda serata all'aeroporto militare di Ciampino a Roma. Ad attenderli, il presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini.

Doveva esserci anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ma è stato costretto ad annullare la sua presenza, stando a quanto riporta l'ufficio stampa del Quirinale, per un problema di salute, "un disturbo vestibolare".

A Roma nelle prossime ore saranno eseguite le autopsie sulle salme delle due vittime. Quanto ai funerali, per entrambi si terranno quelli di Stato.

DI MAIO IN PARLAMENTO - Un lungo applauso in memoria dell'ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci ha preceduto l'inizio dell'intervento del ministro degli Esteri Luigi Di Maio alla Camera per una informativa.

"È stato straziante ieri sera - ha detto - accogliere, a fianco del Presidente Draghi e dei familiari, le salme dei nostri due connazionali, vittime del vile agguato che ha stroncato le loro giovani vite e sconvolto quelle dei loro cari".

"Al Pam e all'Onu - ha continuato - abbiamo chiesto formalmente l'apertura di un'inchiesta che chiarisca l'accaduto, le motivazioni alla base del dispositivo di sicurezza utilizzato e in capo a chi fossero le responsabilità di queste decisioni. Abbiamo anche spiegato che ci aspettiamo, nel minor tempo possibile, risposte chiare ed esaustive".

LE INDAGINI - Proseguono intanto le indagini: i carabinieri del Ros sono stati inviati nella Repubblica democratica del Congo su delega della Procura di Roma per acquisire le prime informazioni, i verbali e le testimonianze.

Le autorità congolesi hanno assicurato la piena collaborazione con i militari e i magistrati italiani, mentre il presidente Félix Antoine Tshisekedi ha inviato un suo emissario a Roma per consegnare una "lettera personale" direttamente al premier Mario Draghi. La Farnesina, che ha già chiesto all'Onu un rapporto dettagliato su quanto accaduto, promette "il massimo sforzo".

I Ros intendono innanzitutto acquisire informazioni sulle armi in dotazione ai ranger che difendono il parco nazionale di Virunga, intervenuti subito dopo l'attacco al convoglio del Pam (Programma alimentare mondiale) su cui viaggiavano le due vittime italiane e l'autista congolese, Mustapha Milambo, morto per primo nell'imboscata lungo la strada tra Goma e Rutshuru, nella provincia del Nord Kivu, martoriata dalla presenza di milizie etniche, criminali e jihadiste, ma ritenuta percorribile "senza scorta" dalle Nazioni Unite.

IL RAPIMENTO - Attanasio e Iacovacci, portati nella foresta dai loro sei rapitori, sarebbero stati colpiti nello scontro a fuoco tra i ranger e gli assalitori: i militari italiani vogliono quindi appurare da quali armi siano partiti i proiettili che hanno ucciso.

Per la presidenza congolese i due italiani sono entrambi stati uccisi dai loro rapitori, armati di "cinque kalashnikov e un machete". Scattato l'allarme subito dopo l'agguato sulla strada, dove l'autista è stato ucciso "per creare il panico" - è la ricostruzione di Kinshasa -, "le ecoguardie (i ranger) e le Forze armate congolesi si sono messe alle calcagna del nemico. A 500 metri, i rapitori hanno tirato da distanza ravvicinata sulla guardia del corpo, deceduta sul posto, e sull'ambasciatore, ferendolo all'addome". Attanasio è morto "un'ora più tardi all'ospedale della Monusco a Goma".

Le Forze democratiche per la liberazione del Ruanda (Fdlr), gruppo ribelle di hutu ruandesi sconfinati dopo il genocidio del 1994, hanno respinto ogni "accusa frettolosa", invitando le autorità e la missione Onu a "cercare nei ranghi" degli eserciti congolese e ruandese, uniti a loro dire da "un'alleanza contro natura per perpetrare il saccheggio dell'est della Rdc", zona ricchissima di risorse naturali e minerarie e terra di conquista dei vari signori della guerra.

Fondamentale anche la testimonianza di Rocco Leone: il vicedirettore del Pam, che viaggiava sullo stesso convoglio delle vittime, è fortunatamente rimasto illeso anche se in stato di choc.

(Unioneonline/D)

L'ARRIVO DELLE SALME:

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