Era in piazza Duomo con un’amica per festeggiare il Capodanno quando entrambe sono state avvicinate con un pretesto e costrette a subire abusi sessuali per venti minuti. 

E’ il racconto di una delle vittime del branco che ha colpito nella notte del 31 dicembre nel pieno centro di Milano. La ragazza, tedesca, è arrivata dalla Germania fino in Procura a Milano per ricostruire quei terribili e interminabili minuti nel corso dei quali lei e la sua amica sono state accerchiate da un'orda di giovani e violentate.

La giovane, una delle due ventenni turiste tedesche, davanti all'aggiunto Letizia Mannella, al pm Alessia Menegazzo e al capo della Squadra mobile milanese Marco Calì, ha avuto anche la forza di riconoscere diversi componenti del "branco" attraverso le immagini che le sono state mostrate nel corso della deposizione durata alcune ore. L'altra studentessa sarà sentita più avanti, mentre il numero delle vittime della "furia brutale" di quella notte continua a salire: da nove a dodici.

"Guardando le immagini di Milano si vede che la piazza era presidiata e si ha la percezione di un attacco prestabilito a cerchi concentrici, di cui anche i giornalisti presenti non si sono accorti", ha spiegato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. "Abbiamo provato a respingerli, la mia amica li ha colpiti e ha dato schiaffi, ma loro ridevano e hanno continuato a molestarci, avevo 15 mani addosso", aveva già raccontato una delle due tedesche. E l'altra aveva detto nei giorni scorsi di essere "ancora sotto choc".

LE INDAGINI – Prosegue intanto il lavoro di raccolta di riscontri sulle violenze e di identificazione di altri componenti di quei gruppi distinti che hanno usato una tecnica precisa per colpire, creando degli "anelli umani" per impedire alle ragazze di uscire dalla "morsa" e per nascondere ciò che stava avvenendo. Diciotto i perquisiti nei giorni scorsi, ma le giovani ai pm hanno spiegato di essere state circondate da "40-50 persone" e quindi anche il numero di indagati, nel frattempo, è salito.

Dei fermati, il 21enne torinese ha presentato istanza di scarcerazione al Riesame di Torino. Non ha fatto ricorso, invece, il 18enne bloccato nel capoluogo lombardo. La Procura ha deciso di ricorrere al Riesame affinché a carico di quest’ultimo, in carcere a San Vittore per aver violentato quattro giovani e per averne rapinata una, vengano riconosciuti i "gravi indizi" pure per le altre accuse di violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni per il caso dello stupro di una 19enne e di una sua amica, il fatto più grave al centro dell'inchiesta. 

(Unioneonline/D)

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