Le scritte sono comparse nella notte, il riferimento è alla tragedia aerea di ieri, con due ultraleggeri precipitati in mezzo al centro abitato nel corso di una missione di addestramento: «Non vogliamo essere la prossima Guidonia».

A Villasor, sede di una base dell’aeronautica, gli antimilitaristi hanno preso di mira due muri: il primo atto di una protesta che è iniziata anche sui social: «Questo è ciò che accade quando i militari si esercitano sopra le nostre teste», scrive il gruppo “Contro le basi”, «a fianco alle nostre case. A Decimomannu, San Sperate, Villasor, Decimoputzu, così come nei cieli sopra tanti paesi del Sud Sardegna, questa è una realtà quotidiana. Chi vive in questi paesi sa bene cosa vuol dire convivere con il frastuono dei caccia militari. In balia della paura di una tragedia, così come è accaduto a Guidonia. Non possiamo più accettare questa presenza militare. Non possiamo più accettare che le nostre vite vengano sottoposte a questi rischi, sacrificate per gli interessi dell'industria della guerra, dello Stato italiano e della Nato».

Una delle due scritte contro l'Aeroporto militare comparse a Villasor (L'Unione Sarda)
Una delle due scritte contro l'Aeroporto militare comparse a Villasor (L'Unione Sarda)
Una delle due scritte contro l'Aeroporto militare comparse a Villasor (L'Unione Sarda)

Ma il sindaco di Villasor, Massimo Pinna, chiarisce le differenze col centro laziale: «La nostra situazione è diversa da quella di Guidonia, qui gli aerei non sorvolano il paese: la pista ha uno spazio aereo che non lo include. È anche vero che pur volando a distanze di un chilometro, ci potrebbero eventualmente essere danni alle aziende agricole, ma l’addestramento non viene effettuato qui».

© Riproduzione riservata