Lo stile è moderno ed essenziale, al passo coi tempi. Dopo sette anni di lavori, Villa Verde ha la sua nuova chiesa, che sarà inaugurata domenica pomeriggio, il 30 aprile. Un’opera costruita da zero, ex novo, che va a sostituire la precedente, edificata tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio dei ‘60. 

Il passare del tempo aveva presentato il conto, con il crollo del luglio del 2002: a cedere, durante una funzione religiosa, una porzione di intonaco. All’amministrazione non restò altra scelta se non quella di chiudere la parrocchia con un’ordinanza. Inizialmente si valutò il restauro, poi la decisione di procedere con una chiesa nuova. Il cantiere fu aperto nel 2016, con due anni di stop forzato a causa della pandemia.

Ora il lavoro è completato: «A me è toccata la parte finale», ha dichiarato il sindaco Sandro Marchi, «il privilegio di chiudere il percorso e inaugurare l’opera, ma senza il lavoro di chi mi ha preceduto oggi non saremmo qui. Domenica sarà il momento ufficiale in cui i bainesi entreranno nella loro nuova casa e chiaramente l’attesa ha creato una grande aspettativa». Una giornata speciale, di cui ha parlato anche il vescovo della diocesi di Ales-Terralba e arcivescovo di Oristano Roberto Carboni: «Sarà un momento forte per la comunità ecclesiale di Villa Verde, ma per tutta la diocesi. Come sempre, quando si costruisce una nuova chiesa ci sono diversi desideri ed aspettative».

Poi l’arcivescovo si è soffermato anche sulla struttura e sullo stile: «Quello che la Chiesa ci chiede è che i nuovi edifici religiosi siano situati nel contesto storico in cui viviamo perché la fede va espressa, vissuta e manifestata nella contemporaneità e nell’attualità. Per questo la nuova chiesa di Villa Verde si presenta con un disegno certamente elegante, sobrio, dinamico e molto moderno, al quale i fedeli e gli abitanti pian piano si abitueranno».

Una chiesa «figlia del suo tempo», questa la definizione del sindaco Marchi, che ha aggiunto: «Credo che si tratti di un’opera costruita nel presente ma guardando al futuro, come è giusto che sia per un’opera, che deve assolvere il suo compito per molto tempo. Una chiesa dove domina la luce, dal suo interno si intravede il paesaggio circostante, l’alba, domina il bianco e la pietra basaltica del Monte Arci».

(Unioneonline/L.Ne.)

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