Quattrini zero, ma tanta severità. Erano i tempi del libero amore e la Valle della luna, Santa Teresa di Gallura, fra i graniti di Capo Testa, era un tempio di questo culto. Guai a non rispettare le regole: perché c'era un amico, il più caro naturalmente, che provvedeva a indicare la retta via. Antonio Giovanni La Mura, napoletano che va per i sessant'anni, si è assunto spesso il compito ingrato. «Anche nei primi anni Settanta, ogni tanto a qualcuno capitava di innamorarsi in modo esclusivo della propria donna, di diventare geloso, possessivo». Errore gravissimo: «Immediatamente si decideva di fare la corte a quella ragazza, di stare con lei, di farci l'amore. Non ti sentivi in torto, anzi stavi facendo il giusto. Ricordavi a una persona cara che non esiste la proprietà privata su un essere umano». Un'ammenda per il comportamento riprovevole, delitto e castigo.

LA COMUNITÀ RESISTE Il dio del meteo, in questa propaggine estrema di Sardegna, scende spesso dal letto col piede sbagliato. Vento di bufera, turisti frustati dalle raffiche, ombrelli impazziti. «Freddo? Va e viene, quest'anno c'è stata solo una giornata di gelo, a inizio stagione. Ma io dormo sotto tre piumoni tedeschi di quelli alti così, e le giornate di tempesta sono le mie preferite». Il quasi-sindaco di questo quasi-villaggio («attenzione con le parole, qui sono tutti suscettibili, è meglio presidente democratico») ha la postura altera. Quarant'anni in servizio permanente effettivo sotto il faro di Capo Testa - pause comprese - gli hanno conferito scorza dura. La tenda da notte, quella da giorno, la grotta del Cobra per le adunanze. Se qualcuno vuol sapere la storia della spiaggia più trasgressiva della Sardegna, deve bussare a questo numero civico. Che non esiste, naturalmente. Sul certificato di residenza, il Comune scrive: via Cala Spinosa s/n. «Siamo arrivati qui cercando la felicità e qualche volta ci siamo illusi di averla trovata». I teresini, in buona parte, la pensano diversamente. Questa colonia, che negli anni Settanta mise radici per diventare tutto sommato stanziale, continua a essere digerita con difficoltà.
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