Tar Sardegna, inaugurato l’anno giudiziario tra deficit di organico e nuova crescita dei ricorsi
La relazione del presidente Dante D’Alessio
Prima il pensionamento di due magistrati, poi negli ultimi mesi dell'anno anche quello del presidente della seconda sezione, Francesco Scano, chiamato in Regione a ricoprire il ruolo di segretario generale. Un deficit di organico che ha pesato sul Tar Sardegna, ma che non ha impedito al tribunale amministrativo isolano di definire i ricorsi arrivati nel 2021 e ridurre anche le pendenze.
È quanto emerge dalla relazione del presidente Dante D'Alessio che ha inaugurato l'anno giudiziario del Tar Sardegna. “Le tabelle statistiche - dice il numero uno del tribunale amministrativo sardo - evidenziano che i ricorsi pendenti e quindi non decisi, che avevano avuto un costante aumento fino all’anno Duemila, sono da tempo in costante e decisa diminuzione sino ai 2.276 a fine 2021”. Il trend è chiaro: nel 2020 erano stati 2.326, l’anno prima 2.465 e nel 2018 si era a 2.622. “I ricorsi definiti nel 2021 sono stati 1.003, 1.010 se si includono quelli annullati perché duplicati - prosegue il presidente, ormai al quarto e forse ultimo anno in Sardegna - nonostante le gravi carenze d’organico, si sono avute 769 sentenze definitive, 234 decreti decisori e 7 ulteriori provvedimenti”.
Dopo il crollo dell'anno passato, riprendono a crescere i ricorsi presentati: 978 rispetto agli 839 dell'anno prima. Tra le decisioni più rilevanti prese dal Tar ci sono quelle in materia di Covid, continuità territoriale aerea, appalti sanitari e accesso agli atti della pubblica amministrazione.