Manca poco meno di due mesi al primo aprile, giorno in cui i laboratori analisi della Sardegna potrebbero interrompere l’erogazione dei servizi sanitari in convenzione con le Asl. La conseguenza sarebbe un deciso incremento delle richieste nel pubblico, con una crescita esponenziale delle liste d’attesa. L’alternativa sarebbe il pagamento per effettuare analisi e servizi di specialistica ambulatoriale. 

Lo ha annunciato Federlab, che ha acquistato lo spazio all’interno de L’Unione Sarda per pubblicare una lettera aperta alla popolazione sarda: «Le strutture convenzionate dei laboratori di analisi», si legge, «si troveranno di fronte a una spiacevole circostanza: l’impossibilità di continuare a erogare le prestazioni in convenzione, a causa della nuova, insostenibile, politica tariffaria imposta dal Ministero della Salute». 

A spiegare di cosa si tratti è il coordinatore di Federlab Sardegna Enrico Tinti: «Questo tariffario taglia i rimborsi delle prestazioni ambulatoriali fino al -70% per i laboratori di analisi cliniche convenzionati col Servizio sanitario nazionale rispetto a tariffe già obsolete perché risalenti a 25 anni fa. Le nuove tariffe sono legate ai nuovi Lea e devono entrare in vigore entro il primo aprile del 2024».

A poter mettere una pezza, potrebbe essere solo la Regione: «Chiediamo che si attivi velocemente per risolvere il problema», aggiunge Tinti, «perché se si continua in questa direzione andremo tutti a sbattere contro un muro». Come si legge nella lettera aperta, infatti, «sarebbe la fine dell’assistenza sanitaria sociale accessibile a tutti».

(Unioneonline)

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