All'entusiasmo per la certezza dell'avvenuto finanziamento di 270mila euro da parte della Fondazione di Sardegna si unisce ora quello per la cerimonia di firma che ha sancito l'ufficialità del passaggio della dimora storica "Casa Casula", e del suo giardino ricco di frutteti centenari, al patrimonio comunale.

Un'acquisizione tentata da ogni amministrazione comunale negli ultimi 40 anni, che ora è divenuta realtà grazie a una mutata volontà dei possessori (la famiglia Casula) e al reperimento delle risorse finanziarie.

"A costo zero per l'amministrazione comunale acquisiamo un bene dall'alto valore storico ed architettonico", è il commento del sindaco Debora Porrà.

Già, perché, la dimora storica che si affaccia in piazza Pilar e il suo grande giardino (2.600 metri quadri) ricco di melograni, mandorli e mandarini centenari risalgono con tutta probabilità alla prima metà del XIV secolo così come la vicina chiesa del Pilar.

Probabile che il suo primissimo uso sia stato di spazio a servizio della chiesa per poi trasformarsi in casa baronale durante la dominazione spagnola e passare alla famiglia Asquer nel XVIII secolo.

Nel 1800 ha avuto probabilmente anche la funzione di tribunale, da cui il nome popolare di s'Ottu de Cotti, lo spazio in cui si riuniva la Corte.

Il caseggiato è ancora più grande dato che comprende un'altra dimora storica e l'annesso giardino (entrambi meno voluminosi) che appartengono alla famiglia Scarpa.

Il sindaco Porrà ha annunciato che "è intenzione della famiglia Scarpa mettere anche la loro proprietà a servizio della comunità". La proposta prevede un comodato d'uso gratuito.
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