Da quattro giorni il municipio di piazza Aldo Moro, a Sant'Anna Arresi, è diventato la loro casa.

Chiusi nell'aula consiliare non hanno alcuna intenzione di demordere nella battaglia intrapresa contro il Ministero per le Finanze e la sua piattaforma digitale.

Pur avendo diritto agli indennizzi 2014 per il blocco imposto alla pesca dalle esercitazioni militari, di quei soldi i pescatori della marineria locale non ne hanno visto ancora neppure un centesimo.

E tutto per colpa di un sistema informatico che, ormai reso obbligatorio, non è in grado di "dialogare" con quello del Comune che dovrebbe materialmente provvedere all'erogazione di oltre 450 mila euro di rimborsi arretrati per 47 operatori del mare (tra cui 8 armatori e una flottiglia di 15 pescherecci) del paese.

"Da qui non ce ne andiamo sino a quando non ci daranno ciò che ci spetta", ribadisce Luciano Marica, uno dei pescatori e segretario regionale della Uil – Uila Pesca.

Che, in caso di pagamento, paventa anche "il rischio, a causa dei ritardi, di dover pagare in tasse il 35 per cento di quanto corrisposto. Così fosse, oltre al danno, ci sarebbe anche la beffa".

Piena solidarietà (e impegno per tentare di risolvere la faccenda) è arrivata ai pescatori dal Comune di Sant'Anna Arresi.

"Siamo al loro fianco e comprendiamo appieno - commenta il sindaco Teresa Pintus - i problemi dei pescatori e delle loro famiglie che, a causa dei ritardi, ora si trovano in serie difficoltà ad andare avant".

Intanto, sino a quando la situazione e la piattaforma digitale non si sbloccheranno, la protesta dei pescatori andrà avanti ad oltranza.
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