Un blocco alle esportazioni di bombe e armi verso l'Arabia Saudita e i Paesi coinvolti nel conflitto armato in Yemen come già sarebbe previsto da leggi (la 185 del 1990), trattati e pronunciamenti del Parlamento europeo.

Ma anche l'attivazione e il finanziamento di un fondo di riconversione per le aziende belliche, già previsto dalla legge 185, contemporaneamente a una discussione pubblica sull'impatto del complesso militare-industriale italiano sulla instabilità geopolitica di questo periodo.

Sono le richieste contenute in una dettagliata mozione da sottoporre al Parlamento che alcune associazioni umanitarie (Amnesty International Italia, RetedellaPace, Fondazione Finanza Etica, Oxfam Italia, Controllarmi e Movimento dei Focolari) hanno illustrato alcuni giorni fa a Roma nella sala stampa della Camera dei Deputati.

Tra i delegati presenti anche Angelo Cremone, Valeria Atzei e Arnaldo Scarpa del Comitato per la riconversione dell'Rwm Italia, la nota fabbrica di esplosivi di Domusnovas.

Unanime l'appello rivolto a deputati e senatori italiani: "Le bombe italiane causano stragi di civili in Yemen, stop alle forniture militari in Arabia Saudita".
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