"Nessuna mancanza di trasparenza sulle richieste di ampliamento pervenuteci dalla Rwm: i dati sono pubblici e consultabili da tutti". Il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo rigetta le accuse piovutegli addosso da più parti per le poche e frammentarie informazioni da lui fornite finora a proposito delle procedure di ampliamento chieste al suo Comune (perchè relative ad opere ricadenti nell'isola amministrativa iglesiente di san Marco) dalla multinazionale che produce esplosivi e ed armamenti.

"Sono 4 le procedure attivate finora" spiega il primo cittadino di Iglesias: "Due conferenze dei servizi si sono già chiuse con esito positivo relativamente alla costruzione di un deposito, il D 256, e all'inserimento di voluminose attrezzature antincendio in un capannone ubicato nella zona industriale di Sa Stoia. Il 5 ottobre sono partite altre 2 conferenze dei servizi per la realizzazione a San Marco di due locali, denominati E 208 ed E 209, che l'azienda intende usare per la sosta degli operai e come uffici per il personale direttivo".

Incalzato da Angelo Cremone, esponente di Sardegna Pulita, il sindaco di Iglesias deve però ammettere di non essere finora stato conseguente a quanto votato dal Consiglio Comunale il 19 luglio sul ripudio del commercio di bombe e sul cammino per arrivare alla riconversione della fabbrica. "È ovviamente una questione complessa che un Consiglio Comunale fa fatica ad affrontare. Eticamente rimaniamo convinti di quanto votato ma la battaglia andrebbe condotta in Parlamento e occorre un fronte politico unito che ora non vedo per poter mutare la situazione".

In soccorso della Rwm si schiera invece Antonino Loru, segretario provinciale Cisal: "È assurdo sputare su un piano già annunciato dall'azienda che prevede 50 milioni di euro di investimenti sul proprio stabilimento. Non dimentichiamo che si parla di una delle uniche realtà in grado di dare risposte lavorative ad un territorio martoriato dalla crisi".
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