Il suo sogno è migliorare la sicurezza del trasporto aereo, con un occhio ai voli spaziali. Tre anni fa, quando si diplomò al liceo Amaldi Gramsci di Carbonia, conseguì un 100 e lode che diceva già tantissimo: pochi giorni fa Michela Aru, 23 anni, ha portato in alto il vessillo della città e della Sardegna conseguendo la laurea triennale al Politecnico di Torino in Ingegnerie Aerospaziale.

Il suo percorso di formazione proseguirà, ma intanto ha posto un punto fermo nella sua esperienza didattica e, probabilmente, lavorativa. E dire che la sua prima idea era quella di studiare Economia: «A un certo punto sono stata colpita dal fascino della fisica e dell’astrofisica» racconta Aru. «Ma ho promesso ai miei genitori che non andrò nello spazio, sebbene la prospettiva sia affascinante».

La sua tesi, con cui ha conseguito il massimo dei voti, verteva sul calcolo del carico critico della instabilità di un pannello detto sandwich (un rivestimento del velivolo a nido d’ape): «Le ritengo questioni fondamentali», analizza la dottoressa Aru. «Penso di poter dare il mio apporto nello studio delle strutture aerodinamiche per la progettazione dei velivoli civili intesa come parte strutturale». Michela Aru non ha avuto esitazioni prima di abbandonare la Sardegna: «Scelta sofferta ma necessaria, non escludo di tornarci ma non nell’immediato».

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